21/12/11

한류 (HALLYU)


[Seul, Olympic Park, 2011. Foto Rb]

Avevamo recensito GYEUL YEAONGA (WINTER SONATA), sceneggiato coreano del 2002, della regista Yoon Suk Ho, su “Carte allineate” in data 11-5-2010 [1]. Un articolo di Claire Lee, sul “Korea Herald” del 30-12-2011, ricorda questa serie nel quasi anniversario della produzione, a dieci anni insomma dalla sua prima rappresentazione sugli schermi [2]. Lee sottolinea come WINTER SONATA sia stato forse il primo prodotto del cosiddetto fenomeno dell’한류 (trascrizione hallyu, significato inglese Korean wave), ovvero l’ondata di popolarità e diffusione di cui, appunto da circa un decennio, godono, non solo in Asia, ma ormai anche in parte negli Stati Uniti e in Europa, i prodotti della cultura popolare recente della Corea del Sud, che, come abbiamo avuto occasione di notare varie volte, non vanno affatto sottovalutali come opere di puro e semplice consumo perché sono spesso anche di qualità filmica nonché di interrogazione su questioni etiche, sociali e politiche al di là, naturalmente, della loro ripetitività e natura necessariamente anche formulaica, rappresentando lavori che si instaurano nel difficile e ormai quasi inevitabile rapporto tra mercato e risultato estetico.

Claire Lee nota la diffusione in campo nazionale e internazionale, cercando di fornire risposte differenziate.

Una soap così sentimentale, spiega con un commento di carattere funzionale Lee Young Mi, intervistata dall’autrice dell’articolo del “Korea Herald”, ha riscosso attenzione in Corea per i nuovi atteggiamenti, mutati nella generazione giovane di quegli anni, colpita dalla crisi economica della fine del decennio precedente, disposta dunque a sognare rifugiandosi nella fantasia per sopravvivere alle durezze del reale: esigenza, questa, recepita dall’industria dei media.

Inatteso era invece il successo di pubblico che WINTER SONATA riscosse in Giappone, sulle ragioni del quale l’articolo non elabora motivazioni, ma che si ripercosse anche a livello nazionale, quasi l’esportazione, con tale livello di consenso all’estero (che oggi risulta comune, ma pareva allora straordinario), la rilegittimasse in patria. Interessante, tra parentesi, questa serie di effetti della globalizzazione sia sui gusti del pubblico, sia sulla formulazione estetica e propositiva delle opere realizzate.

Oggi, pare, nel fenomeno hallyu, l’attenzione mondiale si è spostata più sul K-pop (pop coreano) che sulle fiction, ma non crediamo di essere gli unici a continuare a seguirne di tanto in tanto qualcuna se presenta quel tessuto di fiabesco, eticità, attivazione delle emozioni, situazioni al limite della credibilità nell’ambito di un’ottica di rappresentazione quotidiana realista, che tanto ci interessano [3].


NOTE

[1] Cfr. GYEUL YEAONGA (WINTER SONATA).
[2] REMEMBERING WINTER SONATA: THE START OF HALLYU.
[3] Cfr., oltre a recensioni di alcune di queste serie, una nostra breve riflessione generale del 28-11-2011, LA SERIE COREANA.


[Roberto Bertoni]