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A cura di / Ed. Roberto Bertoni.
Address (place of publication): Italian Dept, Trinity College, Dublin 2, Ireland. Tel. 087 719 8225.
ISSN 2009-7123
27/05/11
Kwon Hyeong-jin, 웨딩드레스 (WEDDING DRESS)
[A door to the future? (Seoul, 2010). Foto di Marzia Poerio]
Corea del Sud, 2010. Sceneggiatura di Yoo Yeong-ah. Con Song Yoon-ah e Kim Hyang-gi
Insistiamo ancora sul cinema coreano questo mese.
WEDDING DRESS è uno di quei film che in altri tempi, quando credevamo che l'espressione del sentimento nell'arte cinematografica costituisse una negatività, addirittura un difetto, ci avrebbero suscitato perplessità, mentre con la vecchiaia forse il cuore si scioglie, ma è soprattutto il fatto che si tratta di un film puntato sulle emozioni, filiali/materne in questo caso, ma non melenso, al contrario delicato e gentile.
La storia è quella di Go-eun, una giovane madre single che scopre di avere ben poco di restante da vivere a causa di un cancro. La figlioletta So-ra, di otto anni, solitaria e più matura della sua età, ma pur sempre infantile ed esposta al dolore della perdita, venuta a sapere segretamente della malattia materna, la protegge a suo modo come pure fa la madre nei confronti della bambina.
Sullo sfondo i rapporti familiari col nucleo di provenienza della madre, designati da realismo piuttosto che da eccessi di retorica: una cognata e una sorella in conflitto, il fratello affettuoso ma burbero.
Il titolo deriva da un elemento esterno, apparentemente, al dramma interiore, ma tanto più efficace per questa sua presenza di oggetto feticcio, che si trasforma con l'andare della pellicola in simbolo di futuro e in lascito ereditario: il vestito da sposa che la madre, sarta e designer di abiti nuziali, prepara per la figlia quando sarà adulta e che vediamo indossato dalla ragazza ventenne nell'ultima scena anni dopo il decesso della madre.
A noi questo film è piaciuto.
[Renato Persòli]