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A cura di / Ed. Roberto Bertoni.
Address (place of publication): Italian Dept, Trinity College, Dublin 2, Ireland. Tel. 087 719 8225.
ISSN 2009-7123
21/12/10
Hwang, Sok-Yong, MONSIEUR HAN
[Flags (Seùl, 2010). Foto di Marzia Poerio]
Hwang, Sok-Yong, MONSIEUR HAN. Parigi, Zulma, 2002
Nato durante l'occupazione giapponese in Manciuria (Cina di Nord Est) nel 1943, Hwang Sok-Yong Hwang è uno dei più noti scrittori coreani [1].
MONSIEUR HAN è una storia in parte basata su esperienze personali e di familiari dell'autore, ma rivisitate in modo da ricostruire tramite tali vicende un personaggio emblematico della situzione di divisione, difficoltà e sospetto caratteristica della Corea degli anni Cinquanta, prima e durante la tragica guerra del 1950-53, infine nel periodo postbellico.
Han, il protagonista, medico di un ospedale di Pyongyang, viene dapprima arrestato con motivazioni infondate dal governo comunista del Nord. Riusce a sfuggire quasi miracolosamente alla morte (in quanto non viene identificato come vivo quando, in seguito all'esecuzione, venne gettato in una fossa comune); fugge al Sud per salvarsi la vita, ma è costretto a lasciare moglie e figli al Nord, dove non sarà più in grado di tornare. Nel Sud viene accusato di essere una spia, motivazione ancora una volta infondata. Riesce di nuovo a scampare; si risposa; ma non potendo, per i precedenti penali, esercitare la professione legalmente, finisce vittima di un gruppo di operatori clandestini di aborti, che per invidia e per avere un compenso in denaro lo fanno arrestare. Sebbene riesca tra traversie a salvarsi, la sua vita è a questo punto devastata: muore alcolizzato, solo, in miseria.
Questa storia toccante e complessa è narrata con realismo spoglio di particolari e secco nel contenuto dei dialoghi. I molti avvenimenti non si affastellano, ma vengono resi da uno sguardo restrospettivo che si esercita nell'angolazione multipla e nella coralità di chi commemora Han dopo il decesso. Le voci degli altri personaggi espongono la situazione accompagnandosi, con le loro testimonianze, a quella del narratore in terza persona. Precisa e lucida è la denuncia dell'atmosfera di sfiducia; della caduta delle solidarietà di fronte agli incentivi economici; delle misure poliziesche prese tanto nel Nord, quanto nel Sud degli anni della dittatura.
NOTE
[1] Notizie sull'autore e su sue opere tradotte in francese a Pascale Arguedas.
[Roberto Bertoni]