15/11/10

Massimo Panarari, L’EGEMONIA SOTTOCULTURALE


[Unreality in a window shop (Lausanne 2009). Foto di Marzia Poerio]

Sottotitolo: L'ITALIA DA GRAMSCI AL GOSSIP. Torino, Einaudi, 2010

Pur se scritto in uno stile di discorso roboante e simile al sensazionalismo neogiornalistico, linguaggio non consono a chi scrive queste note, sul piano tematico il volume di Panarari affronta nondimeno un tema importante della società tardo moderna e mette a fuoco giustamente alcuni aspetti dell’egemonia sottoculturale determinata dalla fase economica del neoliberismo e da quella culturale del postmoderno, puntando soprattutto sulla televisione per esemplificare.

Una delle tesi di fondo è che si è appropriata della concezione dell’egemonia, ovvero della conquista del consenso con strumenti prevalentemente ideologici e culturali, già gramsciana, nonché insita nella togliattiana “battaglia delle idee”, la destra, che con la formulazione di novità televisive, fin dagli anni Ottanta, quali il chat show (per esempio quelli di Maria de Filippi) e i programmi che orientano i comportamenti giovanili, il reality show inteso come rappresentazione iperreale o (cfr. L’ISOLA) come infrazione della norma della quotidianità e più in generale la commercializzazione dell’offerta culturale, ha svilito la cultura e ha riformulato un progetto di diffusione delle idee che affianca i progetti della classe dominante.

Anche la politica viene sottostimata da programmi come STRISCIA LA NOTIZIA, che sembrerebbero irridere con funzioni carnevalesche bachtiniane, ma operano in realtà al fine di sminuire con lo sberleffo costante la politica in quanto impegno e partecipazione.

Il libro si conclude con un invito alla sinistra a ricreare forme di egemonia culturale adatte ai tempi.

[Roberto Bertoni]