07/01/10

Hayao Miyazaki, LA PRINCIPESSA MONONOKE


[Magic hand by the sea (From the shores of Ostia). Foto di Marzia Poerio]


LA PRINCIPESSA MONONOKE è una fiaba sotto forma di film di animazione, scritta e diretta da Miyazaki, uscita sugli schermi in Giappone nel 1997 e dal 1999 in Occidente.

Ambientata nel periodo Muromachi, tra il XIV e il XVI secolo, è caratterizzata sociologicamente da una tematica ambientalista. Gli abitanti della Città del Ferro, per scavare miniere, tagliano gli alberi della foresta, i cui guardiani magici, i lupi e una ragazzina che hanno allevato, Mononoke (che significa Vendetta), cercano di salvarla, combattendo, assieme ad altri abitanti della foresta (i cinghiali e le scimmie), gli umani guidati dalla Padrona Eboshi, leader di una comunità in prevalenza matriarcale che costituisce un'interessante rottura dei cliché sulla condizione femminile. Lo Spirito della Foresta, "Colui che cammina di notte" assumendo forme fantastiche e appare durante il giorno sotto forma di un cervo col volto d'uomo, infine sconfigge gli invasori e restaura l'ordine naturale, rigenerando il verde, mentre la comunità dei minatori decide di vivere in maggiore armonia con l'ambiente. Gli inviati dell'Imperatore sono a loro volta sconfitti; gli abitanti della Città del Ferro non si sono piegati alla loro volontà (anche qui c'è un elemento critico: in questo caso contro l'asservimento passivo all'autorità).

La storia presenta un personaggio chiave, Ashitaka, principe del popolo Emishi, una genia che vive da tempo in luoghi reconditi dove per persecuzione si era rifugiata. Per difendere il suo popolo, Ashitaka uccide un cinghiale trasformatosi in demone furioso, dal che consegue una maledizione che lo costringe a viaggiare lontano a cavallo del suo camoscio, nella Foresta incantata, appunto, sperando di riottenere la salute dallo Spirito, come alla fine avviene, dopo che Ashitaka ha funto da intermediario tra i sudditi di Eboshi, i lupi con Mononoke (con la quale nasce una storia d'amore) e gli imperiali.

Mononoke rappresenta la fanciulla selvaggia, un archetipo che compare sotto varie vesti e forme, da Romolo e Remo al Ragazzo dei lupi. I lupi con la loro forza hanno al contempo elementi di saggezza e di controllo sulla violenza che sembrerebbero indicare la possibilità di integrazione dell'Ombra con l'Io.

Ashitaka, da parte sua, è un eroe equanime, persegue la giustizia, combatte l'odio, difende i deboli, non è stereotipato nel ruolo di eroe a tutto tondo, bensì ha momenti di malinconia e di dubbio, mentre però appare il giusto, ma anche chi sa aspettare se alla fine della storia, quando Mononoke decide di continuare a vivere nella foresta per diffidenza verso la violenza degli umani, egli le annuncia che rimarrà nei paraggi per starle vicino: lo straniero, dunque, anche, che si adegua alla vita nel nuovo mondo.

I personaggi negativi, oltre a essere accattivanti per come sono disegnati, non sono totalmente perfidi in questa pellicola che sfugge agli stereotipi senza peraltro rinunciare alle tendenze e alle funzioni della fiaba tradizionale, riproposta in modo impegnato e intelligente, non per questo nemmeno per un istante noiosa (tutt'altro!), al pubblico della tarda modernità in un inseguirsi di colore e movimento.

Magnifica la colonna sonora di Joe Hisaishi.


[Renato Persòli]