Perdersi, ma perdersi davvero
Nel gorgo fondo dei tuoi occhi scuri
Sognando un sogno non ancora sognato
Dietro a un filobus afflosciato come Alfredo
Per uno starnuto di stelle
E un oggi da inventare
Sbandarsi assieme a Marco
Gettare le divise le bandiere
Il Novecento è finito
Andare alla deriva con Debord
Senza meta cercando situazioni
Seguendo direzioni accidentali
Passare al Gerde's Folk tu Bob ed io
Con l'aria dei clienti abituali
La birra in mano la faccia un po' arrossata
Cantarlo ancora "Questa terra è la mia terra"
Fermarsi poi un momento
In piazza Santo Spirito alla Mezza Porzione
Dove tra un rosso sfuso e un piatto di fagioli
Si disegnava il mondo
Perdersi, ma perdersi davvero
Contro l'orrore
Solo il sogno e il ricordo
NOTA DELL'AUTORE
Ecco in breve i personaggi e i luoghi:
Alfredo è un mio vecchio amico.
Marco è Marco Rovelli, scrittore (autore del fondamentale LAGER ITALIANI sui centri di permanenza temporanea in cui vengono rinchiusi i migranti), poeta e cantante. SBANDATI è il suo nuovo progetto musicale e mi ha dato l'idea di collegarlo idealmente ad un altro Marco, Revelli, autore di OLTRE IL NOVECENTO.
Guy Debord è il massimo esponente dell'Internazionale Situazionista.
Il "Gerde's Folk" è il locale di New York dove, all'inizio degli anni '60, cominciava la sua carriera un giovanissimo Bob Dylan.
"La Mezza Porzione" è (era?) una trattoria di Firenze, vicino a piazza Santo Spirito, dove con poche lire si mangiava bene. C'erano studenti, vagabondi, militanti rivoluzionari, eccentrici e alternativi di tutti i generi. Debord ha vissuto alcuni anni a Firenze, forse avrà bevuto lo stesso rosso sfuso.