03/02/07

Caron Eastgate James, THE OCCIDENTALS

Bangkok, Asia Books, 1999



[Bangkok Clong. Foto di Marzia Poerio]


La globalizzazione inizia prima dei suoi termini contemporanei; e i rapporti tra Occidente e Oriente nel diciannovesimo secolo ne sono un aspetto importante: il caso della Tailandia è esemplare in quanto si tratta di un paese che rimase indipendente col difficile compito di difendersi e interagire in termini diplomatici con le potenze europee, la Francia e la Gran Bretagna soprattutto. Tutto ciò è sullo sfondo delle vicende narrate in questo romanzo, ma il teatro implicito è più ampio perché i personaggi principali, pur se risiedono nello stato che era il Siam tra il 1868 e il 1906 sotto il regno di Mongkut (Rama IV) e di Chulalongkorn (Rama V), provengono uno (Edward Fairburn) dall'Inghilterra, con preregrinazioni in California e Australia; un altro (Joseph Shaw) dalla Nuova Zelanda; un terzo (Samuel Taylor) è un americano con madre messicana. Una mondializzazione precoce, dunque, sotto la regina Vittoria e ai confini dei territori non conquistati è in parte l'argomento di questa storia, in cui ciò che muove Edward e Samuel tra i continenti è il senso dell'avventura, mentre Joseph è un missionario.

Alcuni dei particolari rispecchiano la veridicità storica della Bangkok di quel periodo. Secondo Michael Mithies (OLD BANGKOK, prima edizione 1986, Oxford University Press, 2003), nel 1898, stando alle statistiche del registro postale, il numero degli europei residenti era, a Thonburi, di circa 300 e quello dei tailandesi 169.300. Citate in THE OCCIDENTALS le epidemie di colera (1868 e 1873), Chinatown con i suoi vicoli e attività, l'hotel Oriental, la cultura dei canali e dell'acqua, l'atteggiamento di Rama IV e Rama V verso gli stranieri, la costruzione della strada Charoeng Krung, le missioni cristiane, lo sviluppo dei trasporti col passare dei decenni e il passaggio dall'elefante al treno (la costruzione delle ferrovie, ancora secondo dati di Mithies, iniziò nel 1891). Tra i personaggi c'è un appartenente alla famiglia Leonowens (non la rappresentante più famosa storicamente, ovvero colei che venne assunta per istruire per il tramite della lingua inglese i figli del re Mongkut).

Uno dei nuclei tematici è l'identità di una comunità di emigranti, o meglio di benestanti residenti in un paese straniero. La comunità degli OCCIDENTALS (un titolo forse modellato sui BOSTONIANS di Henry James) è quella degli europei di Bangkok e di due protagoniste femminili nate da europei e siamesi: Anchalee (figlia di Edward e Kesri) e Kesri (figlia di Samuel e Elisabeth).

La famiglia, la sua dissoluzione e permanenza entro il codice della sua necessità come struttura sociale fondante è in primo piano, come si vede dall'intreccio.

Anchalee nasce da una relazione di Edward quando egli è lontano dalla moglie Charlotte e sposa Kesri a Bangkok col rito buddhista diventando bigamo. Quando Charlotte, arrivata a Bangkok con la figlia Elisabeth, viene a sapere dell'unione del marito con la siamese, se ne va e muore durante il viaggio di rientro in Inghilterra. Tornata a vivere con Edward, alla seconda gravidanza Kesri, per timore che venga tolta attenzione alla primogenita, si procura il denaro per un aborto appropriandosi di oggetti di argenteria dei Fairburn, ma colta sul fatto da Elisabeth, matura per la bambina un odio irreprimibile, giudicandola colpevole della propria rovina. Infatti, scoperto l'aborto, Edward caccia Kesri che morirà poco dopo. Questa è la prima parte del libro e costituisce l'antefatto denso come in una tragedia greca antica e forse insolito per un dramma moderno.

Veniamo alla seconda parte. Anchalee è trattata con affetto paterno da Edward, il quale con gli anni si ravvede e diventa amico del missionario Joseph. Il destino si accanisce e si ripete di continuo in questo romanzo: Elisabeth va in Europa e torna signorina di buoni principi, istruita e educata all'inglese, in contrasto con la sorellastra Anchalee che porta avanti con determinazione negli anni la vendetta promessa alla madre. È lei l'anánche: quando Elisabeth, coinvoltasi con lo scavezzacollo e dongiovanni Samuel, aspetta un figlio di lui fuori del matrimonio, Anchalee con una falsa lettera riesce a farlo allontanare. Samuel si è innamorato davvero e vorrebbe sposarla: glielo scrive da Chieng Mai (località molto lontana allora da Bangkok a causa dei trasporti difficoltosi) in una lettera che non verrà consegnata da un messo infedele. L'onore di Elisabeth è riscattato da Joseph che sposandola si farà carico del neonato Joe come se fosse suo. Numerose le agnizioni in questo romanzo: al ritorno dal nord della Tailandia, Samuel (ma chiamamolo ormai Sam) sposa Anchalee e ne ha una figlia, anche lei di nome Kesri. Poco alla volta il passato viene alla luce: nel ritrovarsi Elisabeth e Sam consumano altri rapporti; un figlio illegittimo questa volta non nascerà vivo, ma Joseph quando Elisabeth aspetta il nascituro di Sam si trasferisce con la moglie e il figliastro alla missione di Chieng Mai. È proibito ormai alle due famiglie incontrarsi; e solo lettere annuali di Elisabeth mascherate da corrispondenza commerciale informano Sam dei progressi di suo figlio Joe.

La terza parte segue l'ultima generazione. Joe, tornato dall'Inghilterra dov'era andato a studiare, si invaghisce di quella che crede sua cugina Kesri, ricambiato; ma il matrimionio non s'ha da fare perché i due ragazzi sono nati dallo stesso padre, come Elisabeth (trasferitasi dalla Tailandia settentrionale a Bangkok dopo la morte di Joseph) e Sam rivelano a Kesri. Per decisione familiare Joe resta ignaro del perché la sua proposta di matriminio sia respinta; va all'università in Inghilterra e si innamora di un'altra giovane, decidendo di sposarla. Viaggiano oltremare per assistere alle nozze Sam e Elisabeth, ma lei, nonostante siano ora liberi e lui si proponga come marito, decide di non risposarsi, resteranno in rapporti di amicizia. Col ricavato della vendita di una pepita d'oro lasciata da Edward in circostanze opache, ma messa a frutto ora onestamente e così riscattata dalla sua negatività, Kesri apre una clinica e istituto di istruzione per i poveri a Bangkok.

Un romanzo fiume, si diceva una volta; una "saga" come si legge in quarta di copertina. Una lettura popolare? Sentimentale, dunque commerciale? Hanno tuttavia ancora senso queste definizioni? Oggi che nei generi letterari tutto si mischia: e in questa storia troviamo riferimenti a romanzi dell'Ottocento (Hardy, ad esempio) e una narrativa quasi a episodi come si vedrebbe in tv. Eppure il prototipo è più indietro verso le origini colte: il complesso di colpa all'interno dell'istituzione restrittiva di una famiglia che non prevede il divorzio come soluzione di problemi. C'è anche la commedia, con un lieto fine (in un certo senso); e si nota un'acquisizione di maggiore umanità da parte di vari personaggi man mano che le loro vicende si dipanano: rimediare all'errore è una delle norme morali positive proposte in questo romanzo. Nei comportamenti femminili, siano le eroine coscienti o meno di quanto le motiva, prevale, a conti fatti, la passione, che deregolamenta, almeno in parte, le ideologie dominanti, al punto che anche se "it goes against all [...] principles", è giocoforza "to make exceptions to rule for passion" (p. 189). Nondimeno, dalla morale a cui non si attengono ma che poi scontano nella vita, Elisabeth e Kesri ricevono dolore: "God had punished them both" (p. 192); ma è possibile cambiare negli anni e redimersi, come si accennava, almeno così per le vittime del caso: un caso rappresentato forte come un destino in una storia in cui ciò che "was done [...] could not be reversed" (p. 229).


[R. Bertoni]