29/01/19

Sergio Toppi, INDOASIATICHE


["Was that ceiling a mandala?" (La Spezia 2019). Foto Rb]


Sergio Toppi, Indoasiatiche. Milano, Periodici San Paolo, 2010. Edizione realizzata in collaborazione col Museo Italiano del Fumetto e dell’Immagine di Lucca. A cura di S. Gorla e A. Nencetti

Questo volume è il sesto della serie Sulle rotte dell’immaginario e segna un rapporto storico-leggendario nei confronti dei paesi orientali in cui si svolgono le storie disegnate da Toppi; e in parte, ma non tutte, con testo del medesimo autore.

Gengis Khan, con testo di Roberto Genovesi, delinea un’epica del condottiero mongolo basata su fatti storici.

Sandokan, con testo di Claudio Nizzi, è fin dal titolo salgariana e vede contrapposti classicamente la Tigre della Malesia e Brooke. Al centro c’è una giovane dama inglese innamoratasi del pirata.

Un tartaro di nome Barnaba inventa la storia di Barnaba, un ragazzo italiano del tardo Medio Evo, abbandonato in Asia perché malato e inabile a continuare il viaggio periglioso, dal fratello maggiore che prosegue, commerciante, tra le popolazioni dell'Asia centrale ad arricchirsi. Barnaba è salvato e accolto dai nomadi e diventa uno di loro, né tornerà indietro quando il fratello, ridiretto in patria dopo aver ottenuto quel che cercava, passerà a recuperarlo. Nella figura del fratello minore si ha un’immersione integrativa nella cultura orientale e una conversione ai valori della stessa, giudicati più umani di quella occidentale.

Padmasumbawa racconta una storia leggendaria. Due occidentali danno la caccia alla medesima, potente reliquia che conferisce poteri magici. Uno di loro se ne impossessa, neutralizzando la sua rivale e non esitando a seminare scompiglio nella cultura locale fino a punto di uccidere un lama. La protagonista femminile di Padmasumbawa ricompare come antagonista del medesimo occidentale nel racconto La lacrima di Timur Leng, ovvero di Tamerlano, ambientato in prevalenza in Indonesia. Anche in questo caso i due occidentali competono per ottenere qualcosa che giudicano prezioso, sovvertendo gli equilibri della società che li circonda. Si tratta di storie amorali in quanto chi ne esce vincitore è il più cinico ed efferato viaggiatore proveniente dall’Ovest.

Le atmosfere orientali e i bei disegni rendono gradevole questo fumetto. Il colore ravviva la storia di Sandokan, mentre le altre sono in bianco e nero.


[Roberto Bertoni]