Lugano, ADV, 2016
Il romanzo si svolge nel 1958, in dicembre a cavallo del nuovo anno, in
concomitanza con l’avanzare della rivoluzione castrista, realizzata infine il
primo gennaio del 1959.
Rosso Avana significa passione, sentimenti, sangue, rivoluzione, a
detta dell’autore in un’intervista radiofonica.
In effetti il romanzo dipana questi vari fili, intrecciando
principalmente due storie, quella della truffa di un sedicente Principe di
Bisanzio che, col suo falso entourage,
concede titoli nobiliari a pagamento; e quella di una morte in un albergo, un
incidente, o forse un’autodifesa, da cui fugge la cameriera indiziata, Alicia,
che vive di qui altre tre vite, camuffandosi, per occultarsi alla giustizia, sotto
varie identità e in ambienti sociali compositi. Le due storie principali si congiungono
nelle ultime pagine, con un lieto fine che porterà la ragazza e il falso
Principe protagonisti fuori di Cuba verso una salvezza.
La ricostruzione della Cuba degli anni Cinquanta è uno dei meriti di
questo romanzo, che rappresenta quella realtà con cura e non senza ironia e
umanità.
La rivoluzione resta tra le quinte, ma è onnipresente, costituendo il
momento epocale di una nuova vicenda per l’isola e la sua popolazione.
Sia il giallo che le storie d’amore sono costruiti con sequenzialità e
buon gusto.
[Roberto Bertoni]