["Resignation of stone" by the sea... Wicklow 2016. Foto Rb]
62.
Gerundio delle pietre
continuare
A vivere in una posa
scomoda
Nuda sovente più che
strappata
Dalla regia cattiva
delle paci sfatte.
L’acufene mi stermina
l’udito.
63.
Me ne andrò nel
ventre degli alunni
Così per bene da
parere santa
Questa salute
infranta ormai per sempre.
Mille musei invitano
a resistere
Le mille biblioteche
del preso rispetto
Sotto le teche birbe
come giocattoli.
Sì, anche qui che
muoio
Rallento la custodia
di sapermi
Minacciata sul
blasfemo della nuca
Resa prigioniera
dalla catastrofe a foggia
Di ringhiera, inchino
comunque di non vivere.
64.
Così gira il tratto
della fossa
La raucedine del
discolo perduto
Sotto la nenia di
piangere mamma
E la cometa azzurra
sopra la colonna.
65.
Come di boia è già
tessuto il giorno
Nel randagio bocciolo
della nebbia
Blasfema quanto il
rantolo contro
La logica biologica.
La bocca spalancata
Ti viene chiusa a
forza, l’urlo se ne è andato
Gettandosi dalla
finestra in cerca d’altro mangime
Becchime ancora e
ancora così fino alla fine del mondo.
Di te troneggia
l’orrenda bara
Le allegre stelle
cadenti del 10 agosto
Anche se è il 10
gennaio. Il carro funebre è tronfio
Carico di fiori
monocromi intrecciati.
All’arrivo al
cimitero i primi ad essere buttati
Sono i fiori fatti a
tappeto, uno scempio osceno.
Ora fai parte del
deposito, punto e arrivederci
Ai becchini ragazzotti
affamati in attesa di mancia.
Sei morta con il
dieci e lode della pazienza
E della preghiera
sottovoce. Hai mangiato fino
Al vomito le
porcherie dell’ospedale. Ora sempre più
Mi tocca. Catafalco
la nuca si fa cemento.
Voglio il funerale
dei poveri, comunale oppure una
Fossa con il
lenzuolo. Sono disperata, fui ginestra senza vento.
66.
Ho sostenuto un
calice piangente
Per l’ultimo venuto.
Ogni verso è un sasso
rassegnato.
Altre strofe di
Dive elemosine sono uscite su numeri precedenti di Carte allineate.