09/02/17

Christopher Booker, THE SEVEN BASIC PLOTS


[Dragon (Hanoi National Art Gallery 2017). Foto Rb]


Christopher Booker, The Seven Basic Plots. Londra e New York, Continuum, 2014

Questo studio junghiano aggiornato, con integrazioni funzionali e strutturali, individua sette intrecci alla base della narrativa se considerata da tale angolazione: 1. “overcoming the monster”, con la vittoria, già campbelliana, dell’Eroe sul Drago e la variante “the thrilling escape from death”; 2. “rags to reaches”, ovvero il passaggio da una condizione subordinata e di povertà al successo; 3. “the quest”, propria dell’epica come pure della leggenda medievale, per esempio il ciclo arthuriano; 4. “voyage and return”, archetipo l’Odissea; 5. “comedy”, come nelle storie sentimentali a lieto fine; 6. “tragedy”, basterà citare Amleto; 7. “rebirth”, esempio sia La bella addormentata.

Sebbene la validità dei tipi individuati da Booker sia in parte piuttosto sensata in generale, in parte insufficiente per articolare le basi della narrativa universale, è però particolarmente interessante da un punto di vista junghiano, in quanto elabora, tramite la narrativa classica, ottocentesca e novecentesca, due elementi centrali alla riflessione dello psicologo elvetico: la duplicità di Ombra e Luce e la differenza tra il narcisismo dell’Ego (che si può trasferire nell’Ombra e rivelarsi distruttivo) e la completezza del Self (o armonia delle componenti della personalità.

C’è un’evoluzione storica, secondo Booker, dai tipi narrativi còlti nella loro purezza archetipica, alle modalità miste della modernità, con le redenzioni dell’Ombra o il non del tutto lieto fine della commedia.

[Roberto Bertoni]