05/02/16

Chee Kong Chea, CHICKEN RICE WAR



[Stall in Bugis area (Singapore 2015). Foto Rb]


Chee Kong Chea, Chicken Rice War. Singapore 2000. Con Wui Seng Cheong, Zalina Abdul Hamid, Weng Kee Lee, Gary Loh, May Yee Lum, Kevin Murphy, Irene Ong, Pierre Png, Mohan Sachden, Catherine Sng, Jo Jo Struys, Randall Tan, Su Ching The, Gary Yuen


In un hawker centre di Singapore, cioè uno degli spazi per baracchini culinari, due mini-ristoranti di riso al pollo confinano l’uno con l’altro, rivaleggiando con impeto e coinvolgendo nel conflitto le due famiglie dei tenutari, i Wong e i Chan. Chiaramente tabù l’amicizia tra componenti dell’una e dell’altra famiglia, ma l’amore è più forte della guerra se Fenson Wong s’innamora di Audrey Chan e cerca, per conquistarla, di avere la parte di Romeo nel lavoro teatrale shakesperiano, prodotto da studenti universitari, in cui lei fa la parte di Giulietta, logicamente en abyme rispetto alla vita reale. Il timido Fenson pare non avere alcuna chance di successo con una Audrey corteggiata da parecchi e fidanzata col ragazzo più ambito della classe, ma avviene l’imponderabile e Fenson riesce a dimostrare la propria abilità di recitazione assieme a una devozione amorosa che lo porta al punto di spendere tutti i risparmi in una collanina firmata. Nelle prove della scena del bacio, i due prolungano un po’ oltre i tempi del copione, suscitando una reazione violenta del ragazzo di Audrey che lo squalifica definitivamente agli occhi di lei. Insomma, Audrey e Fenson avviano una storia sentimentale avversata dalle famiglie, nondimeno proseguita, che conduce a una lite tra i genitori e gli altri consanguinei proprio durante la prima della rappresentazione e altre varie vicende fino al finale che vede i due protagonisti mediare i conflitti familiari, cercando soluzioni ai danni che le famiglie si sono reciprocamente inflitte .

Si tratta di una commedia mantenuta su un piano ironico e gradevole, nondimeno densa di motivi sociali.

La differenza tra l’atteggiamento chic di Audrey e quello più semplice e naturale di Fenson rimandano a un motivo etnico: Audrey confessa di avere avuto fino a quel momento amici eurasiatici od occidentali, data la sua predilezione per la cultura europea, ma è poi Fenson a conoscere a memoria tutto il Romeo and Juliet, non i pseudo-raffinati conoscenti della ragazza.  

Sia i due protagonisti, sia i loro coetanei, si comportano in maniera diversa da quella più tradizionale dei genitori, non solo nella maggiore spregiudicatezza del costume, ma anche nella sfera economica, cercando di rinnovare modi di essere come, per esempio, invitare al Hungry Ghosts Festival, per promuovere gli affari, una cantante pop in competizione con l’opera cinese.

Parodiati anche i mass media, con imitazioni divertenti delle interviste televisive per strada.

Film, in breve, di apparente semplicità ma maggiore profondità di quanto suggerirebbe una visione distratta.


[Roberto Bertoni]