[Stall in Bugis area (Singapore 2015). Foto Rb]
Chee Kong Chea, Chicken Rice War. Singapore 2000. Con Wui Seng Cheong, Zalina
Abdul Hamid, Weng Kee Lee, Gary Loh, May Yee Lum, Kevin Murphy, Irene Ong, Pierre
Png, Mohan Sachden, Catherine Sng, Jo Jo Struys, Randall Tan, Su Ching The, Gary
Yuen
In un hawker centre di Singapore, cioè uno degli spazi per baracchini
culinari, due mini-ristoranti di riso al pollo confinano l’uno con l’altro, rivaleggiando
con impeto e coinvolgendo nel conflitto le due famiglie dei tenutari, i Wong e i
Chan. Chiaramente tabù l’amicizia tra componenti dell’una e dell’altra
famiglia, ma l’amore è più forte della guerra se Fenson Wong s’innamora di
Audrey Chan e cerca, per conquistarla, di avere la parte di Romeo nel lavoro
teatrale shakesperiano, prodotto da studenti universitari, in cui lei fa la
parte di Giulietta, logicamente en abyme
rispetto alla vita reale. Il timido Fenson pare non avere alcuna chance di
successo con una Audrey corteggiata da parecchi e fidanzata col ragazzo più ambito della classe, ma avviene l’imponderabile e Fenson riesce a dimostrare la
propria abilità di recitazione assieme a una devozione amorosa che lo porta
al punto di spendere tutti i risparmi in una collanina firmata. Nelle prove della
scena del bacio, i due prolungano un po’ oltre i tempi del copione, suscitando
una reazione violenta del ragazzo di Audrey che lo squalifica definitivamente
agli occhi di lei. Insomma, Audrey e Fenson avviano una storia sentimentale
avversata dalle famiglie, nondimeno proseguita, che conduce a una lite tra i
genitori e gli altri consanguinei proprio durante la prima della rappresentazione
e altre varie vicende fino al finale che vede i due protagonisti mediare i conflitti
familiari, cercando soluzioni ai danni che le famiglie si sono reciprocamente inflitte .
Si tratta di una commedia mantenuta su un piano ironico e
gradevole, nondimeno densa di motivi sociali.
La differenza tra l’atteggiamento chic di Audrey e quello
più semplice e naturale di Fenson rimandano a un motivo etnico: Audrey confessa
di avere avuto fino a quel momento amici eurasiatici od occidentali, data la
sua predilezione per la cultura europea, ma è poi Fenson a conoscere a memoria
tutto il Romeo and Juliet, non i
pseudo-raffinati conoscenti della ragazza.
Sia i due protagonisti, sia i loro coetanei, si
comportano in maniera diversa da quella più tradizionale dei genitori, non
solo nella maggiore spregiudicatezza del costume, ma anche nella sfera
economica, cercando di rinnovare modi di essere come, per esempio, invitare al Hungry Ghosts Festival, per promuovere gli affari, una cantante pop in
competizione con l’opera cinese.
Parodiati anche i mass media, con imitazioni divertenti
delle interviste televisive per strada.
Film, in breve, di apparente semplicità ma maggiore
profondità di quanto suggerirebbe una visione distratta.
[Roberto Bertoni]