Cina,
2013. Con Li Chun, Nakaizumi Ideo, Nie Yuan, Ryoko Nakano, Sang Weilin, Siqin
Gaowa, Wang Zengqi
Il film rappresenta con fedeltà ai costumi e
interni d’epoca, e con citazioni da mantra e precetti buddhisti, una leggenda relativa a Guanyin (o personificazione femminile di Avalokitesvara, Bodhisattva, allegoria della compassione).
Per proteggere un principe della dinastia T’ang
dal padre Imperatore che potrebbe ucciderlo per non farlo succedere al trono,
la madre lo affida a dei monaci buddhisti, commissionando una statua di “ceramica
mistica”, cioè ottenuta con un procedimento particolare e difficile. Dopo vari
tentativi, il giorno in cui la ceramica viene infine compattata nella cottura,
viene trovata su uno stagno di loto una culla con una neonata, che il fabbro
adotta chiamandola Piccola Loto. Vent’anni dopo, il principe deve sfuggire alle
persecuzioni paterne, trova rifugio sull’isola di Piccola Loto, sfugge all’arresto
col suo aiuto. La ragazza si dimostra compassionevole in estremo e devotamente
buddhista. Frattanto, un monaco giapponese viene inviato da una regina a
chiedere ai monaci cinesi che la custodiscono la statua di Guanyin perché l’ha
sognata e ritiene possa portare benefici di pace e prosperità al Giappone. Il
monaco non la riceve al primo viaggio, ma gli viene consegnata al secondo, dopo
che circostanze eccezionali e l’intervento pietoso di Piccola Loto hanno
salvato la vita a lui e ad altri. Morto l’Imperatore ed eletto sovrano il
principe, la statua si avvia verso il Giappone, ma una tempesta scaraventa statua
e monaco in mare: sarà Piccola Loto a salvare il monaco a prezzo della vita,
conseguendo il Nirvana in quanto Avalokitesvara, mentre la statua si arena sull’isola
di Monte Putuo, ove esiste un tempio e si adora Guanyin.
Le ottime interpretazioni evitano una retorica
troppo accentuata. In particolare Li Chun nella parte di Piccola Loto rivela
umanità e un’emotività rivolte sempre ed esclusivamente al bene, ma riesce a
non apparite leziosa. Caratterizzati da valori confuciani di obbedienza e
lealtà i generali che cercano il principe. Abnegazione, testardaggine nel
perseguire fini nobili, sacrificio personale, compassione, “trattare chiunque
come la propria famiglia” sono i valori chiave. Belli i colori, i templi, il
mare.
[Roberto Bertoni]