Sottotitolo: Cretan myth in
twentieth-century literature and art. Oxford University Press, 2008
Dopo avere definito la maniera in cui il mito
classico permane nella modernità, in particolare lungo consonanze di carattere
politico e psicologico (“myth plus psychology” a detta di Thomas Mann, p. 23),
e con rifacimento tanto reverenziale (“poeticized”, p. 25) verso l’antico,
quanto, in altri casi, ironico e dissacrante, l’autore traccia la presenza dei
vari aspetti del mito cretese nella letteratura e, in parte, nell’arte del
Novecento.
Vari aspetti, in quanto se ne distinguono
principalmente tre, sia consentito qui chiamarli storie: la storia di Europa, la storia del Minotauro e la storia di
Dedalo e Icaro.
Europa, tramite la funzione narrativa dell’unione
con Zeus sotto veste di bue, si presta a reinterpretazioni in cui affiorano
sensualità, come pure le origini del continente in cui viviamo, ma anche satira
politica, o altro di social-esistenziale come il senso di “threat and disintegration”
percepibile in Europa di Paul Klee
(1933) (p. 57). Interessante anche il trattamento irrazionale dei surrealisti;
o l’associazione di Bontempelli (Il
viafggio d’Europa, 1939) tra Europa e la Fenice (pp. 60-63).
Anche la storia del Minotauro e del Labirinto
assume connotazioni diverse e contrastanti a seconda delle voci individuali
degli autori che se ne servono e dei decenni del ventesimo secolo in cui si
ripresenta. In particolare il Labirinto diviene simbolo del vagare cieco tra i
meandri autoritari dei fascismi, anzi delle crisi politiche delle quali il Labirinto,
accompagnato o meno dal Minotauro, è l’emblema principe. Secondo Yeats, in The tower, del 1928, l’essere umano
nella modernità, “in his own secret meditations / is lost amid the labyrinth
that he has made / in art or politics” (p. 81). Il
Minotauro, a sua volta, è spesso ricomparso a significare l’inconscio. Così,
per esempio, in Picasso, ma con accentuazioni personali e varianti nelle
diverse epoche che lo vedono resuscitare il mostro nelle tele. Per Auden, invece, il
Minotauro è un “political monster and his labyrinth not the vast unconscious
but a place of existential decision” (p. 83).
La storia di Dedalo e Icaro si è prestata a
definire l’eroe caduto (Icaro) con significati spesso politici di crisi e
impotenza di fronte ai regimi repressivi, così i fascismi (cfr. l’Icaro di Lauro de Bosis) come i regimi
comunisti.
[Roberto Bertoni]