03/07/14

E.M. Forster, THE MACHINE STOPS


[Skylight. (Milan 2014). Foto Rb]


E.M. Forster, The Machine Stops. 1909. In: The Machine Stops and Other Stories, Londra, Collector’s Library, 2012


È un racconto di anticipazione, distopico, che si fonda sulla meccanizzazione della vita associata, per cui le mansioni quotidiane e sociali vengono svolte da una Macchina ramificata in ogni alloggio personale dei terrestri che vivono sottoterra dai tempi del mutamento della civiltà. Al livello della vita quotidiana, la Macchina somiglia a un computer ben sviluppato e robotizzato, con interessanti somiglianze con la compagine elettronica attuale, compresi una specie di e-mail che consente la comunicazione tra varie parti del globo.

L’intreccio va dalla considerazione positiva della Macchina, quasi al punto dell’adorazione, fino al guasto che, con la macchina, sommerge la civiltà, che si spera rinasca perché alcuni esponenti delle classi meno privilegiate vivono ancora sulla superficie del Pianeta e sanno come sopravvivere senza la Macchina.

I protagonisti principali sono Vashti, una madre che approva il sistema vigente e si dispera per il fatto che il secondo protagonista, suo figlio Kuno, mette in questione la sua efficienza, pagando di persona con un’espulsione dalla vita comoda e raccolta.

Nella prefazione, Forster scrive che “‘The machine Stops’ is a reaction to one of the earlier heavens of H.G. Wells” (p. 11).


[Roberto Bertoni]