03/04/14

Eric Hobsbawm, INVENTING TRADITIONS


In: Eric Hobsbawm e Terence Ranger (eds.), The invention of traditions (1983), Cambridge University Press, 2012

Il concetto di invenzione delle tradizioni è diventato ormai comune, tanto che a volte se ne dimenticano le origini nel saggio di Hobsbawn introduttivo al volume qui citato.

La concezione di Hobsbawm definisce l’invenzione della tradizione in modo bipartito: “it includes  both traditions actually invented, constructed and formally instituted and those emerging in a less easily traceable manner within a brief and dateable period […] and establishing themselves with great rapidity” (p. 1).

L’accezione di tradizione è distinta da quella di costume o abitudine inveterata e fondata nel passato (nell’originale inglese “custom”, potremmo dire mos alla latina) delle società tradizionali, quali, nel mondo rurale, la proprietà della terra in comune da tempi eterni, o le cose svolte sempre così da sempre e tramandate. Altra distinzione è nei confronti di comportamenti convenzionali o rutinari (“convention or routine”) sulla base della loro funzione tecnica più che ideologica. Qui si tratta invece di ideologie destinate a legittimare un potere costituito, una nazione, un’istituzione anche alternativa a quelle dominanti.

Il come è essenzialmente “a process of formalization and ritualization, characterized by reference to the past, if only by imposing repetition” (p. 4). Ciò può avvenire in vari modi, ma “more interesting, from our point of view, is the use of ancient materials to construct invented traditions of a novel type for quite novel purposes” (p. 6).

Esempi sono l’assunzione di personaggi storici di un lontano passato (Vencingetorige, per esempio) o anche la falsificazione (Ossian) per creare una continuità col passato, inesistente prima dell’invenzione della tradizione.

In particolare, nel periodo a partire dalla rivoluzione industriale, Hobsbaum individua

“[...] three overlapping types: a) those establishing or symbolizing social cohesion or the membership of groups, real or artificial communities; b) those establishing or legitimizing institutions, status or relation of authority; and c) those whose main purpose was socialization, the inculcation of beliefs, value systems and conventions of behaviour” (p. 9).


[Roberto Bertoni]