25/03/14

Sean Redmond, THE HEALING POWER OF ROMANTIC LOVE IN POPULAR INDIAN ROMANTIC COMEDIES: RAJA INDUSTANI


Sottotitolo: “Home elsewhere and elsewhere home”. In: Abbott, S. e Jermyn, D. 2009, Falling in love again: Romantic comedy in contemporary cinema. Londra: I.B. Tauris, pp. 65-78.


Il volume in cui si trova questo saggio esamina il genere “romantic comedy” nel cinema, ponendo problemi di classificazione di genere in un momento di passaggio, come quello attuale, verso più estese tipologie del rapporto di coppia e formulazione di un’immagine, di provenienza soprattutto femminile, di idealizzazione nostalgica dell’amore romantico, mentre i personaggi contemporanei vivono frattanto realtà professionali e personali dove il desiderio di quella tipologia amorosa non è di facile realizzazione.

Il testo di Redmond si distingue proprio perché si occupa del romance cinematografico indiano, innestato dunque su modelli culturali diversi da quelli occidentali. Se da un lato le protagoniste contemporanee bollywoodiane delle storie romantiche in questione presentano caratteristiche modernizzate in termini di aspirazioni di vita, di istruzione, professionalità e comportamenti, restano poi avvinte all’amore romantico che, in questi film, vince su tutto e tutto travolge, riconducendo le eroine a scelte di rientro nella tradizione di propria volontà, perché, cioè, seguono il richiamo del destino e del sentimento.

Interessante la tipologia di archetipi narrativi proposta dall’autore. Pare che anche nella contemporaneità, la tendenza sia di seguire il modello di Rama e Sita: come nel Ramayana, la “Sita” delle romantiche neo-storie filmiche indiane di oggi è totalmente innocente e deve dimostrarlo tra le difficoltà dell’intreccio, non di rado intricato, per congiungersi infine col partner in matrimonio.

Se da un lato c’è una tendenza democratica a superare la divisione di classe e di casta tramite una lotta degli innamorati contro il pregiudizio, e questo aspetto spesso trionfa, al contempo la riproposizione del modello matrimoniale è conforme alla tradizione e sostanzialmente conservatrice, ma determinata probabilmente anche da un meccanismo di nostalgia per un passato idealizzato su cui vengono proiettate concezioni, non sempre corrispondenti al vero, di amore sereno e non conflittuale.

Nondimeno,

“the force of cinematic romantic love is such that the transformative powers extend beyond the loving union of two protagonists, reaching out to family, friends and the wider society in both the film world and the ‘real’ world it connects with and interprets. Romantic love is meant to be very sense-based, cardiovascular material that makes the whole world a better (more loving, joyous, harmonious) place” (p. 67).


[Roberto Bertoni]