17/03/14

Angelo Pini, MA 000038


Questo sole dolce che crea disperazione
languore non da scampo all'impossibile
chiusura, continua a osservare insensata
quasi noiosamente sull'orlo di decappottare
lo smarrimento nell'immobilità d'un  tramonto,
si oppone al cambiamento la giornata che muore
lasciando nastri di lutto
in ogni stazione di mezzogiorno
ama in carte dell'oblio
il racconto  di una sera breve arrossita
inghiotte poveri pensieri rimasti senza velo
rimasta nuda
appare una mezzaluna tatuata nel cielo
della solitudine
consuma il degrado dell'umore conservando
un sorriso nella lentezza visibile del ghigno.
Sarà la forza dello slancio andare
oltre il vuoto bianco del tempo diventa
unguento per le ferite a banda larga