23/01/14

Melania Mazzucco, IL BACIO DELLA MEDUSA

[Border games (Sanremo 2011). Foto Rb]


 Melania Mazzucco, Il bacio della Medusa. Milano, Rizzoli, 1996

Questo romanzo, il primo di grande successo di Melania Mazzucco, conferma in embrione l’idioletto anche futuro dell’autrice, consistente in vari fattori: una scrittura in cui coesistono chiarezza e un italiano standard letterario, positivamente distanziato dall’appiattimento mediatico, nondimeno non astruso e lontano dalla comprensione dei più; un panorama cronologico di ampio respiro (in questo caso si parte dal 1905 per avventurarsi in seguito in vari decenni, con più dettaglio i primi del Novecento, e come elemento di sguardo retrospettivo quelli successivi); un teatro ampio geograficamente, qui tra Francia e Piemonte con escursioni a Roma capitale; la resa di personaggi anche opposti per taglio etico e posture ideologiche.

Nel Bacio della Medusa ci sono: una ricerca storica sui giornali dell’epoca e sugli avvenimenti fondanti del periodo; la restituzione mimetica dei linguaggi (l’italiano e il piemontese dei confini francofoni); la fedeltà antiquaria agli interni e fotografica agli esterni.

Nonostante un qualche ingenuità sul piano metalinguistico e una certa esagerazione nel sostrato allegorico con citazioni di fonti classiche non necessariamente integrate nell’opera a livello funzionale, il romanzo è un’opera mediamente colta e ben costruita.

L’autrice compie una scelta di rappresentazione dell’infrazione sessuale come fondamento della narrazione. Il personaggio denominato Medusa ha una storia, descritta non solo in quanto vittima ma anche compartecipe, con un uomo adulto quando è ancora minore; segue una sua attitudine alle avventure sessuali in quanto conseguenza del trauma iniziale; infine si attua un rapporto sessuale con una donna di classe elevata che l’ha assunta e la cui vita risulta distrutta dalla passione per la ragazza fino alla clausura in un istituto per malattie mentali a causa della fredda incomprensione del marito e della rottura del perbenismo che caratterizzava la famiglia in cui è andata sposa. Medusa, a questo livello, è un cuneo sottoproletario che, privo d’ideologie costruttive, mette in crisi i valori dell’alta borghesia in cui si muove. Denunciata al contempo è la mentalità maschilista non solo di quell’epoca.


[Roberto Bertoni]