Cina, 2000. Con Maggie Cheung e Tony Leung
La
rapidità, secondo Italo Calvino, è un pregio letterario. Indubbiamente ciò è
vero se rapidità, come negli intendimenti dello scrittore ligure in Lezioni americane, significa concisione.
Al contrario si trasforma in limite, a noi pare, se è passaggio rapido e
superficiale da una sensazione all’altra, da un’inquadratura all’altra, che
impedisce di cogliere il profondo della realtà, o anche solo di gustare la
pregnanza del momento. A questo livello s’impone piuttosto la meticolosità, la
lentezza; ed è strano, in un certo senso, come questa puntigliosa esplorazione
del tempo e dello spazio la si ritrovi in opere così diverse come la
letteratura ottocentesca (e nel suo capolavoro di lentezza in quanto lunghezza
espositiva, nondimeno un capolavoro, la descrizione della battaglia di Borodino
in Guerra e pace) e in certi casi l’avanguardia.
Quest’ultima predilige e teorizza il movimento e la fretta nella variante
futurista, ma l’analisi priva di frenesia in certe varainti della
neoavanguardia, in certo Godard della Nouvelle
Vague, per esempio, di cui Wong Kar Wai riprende in parte elementi in
questo In the Mood for Love, combinandoli
con la tradizione pittorica cinese e un idioletto che ha sviluppato negli anni
e che, col crisma di una classicità moderna, lo caratterizza. Ben evidente la
sua lentezza che terapeuticamente si
oppone all’effimero delle immagini spezzate delle pubblicità e al contempo la
struttura a mosaico che si mette in contrasto col realismo assoluto delle
pellicole commerciali.
L’intreccio
è suggerito più da una contrapposizione di immagini che da una trama nel senso
proprio e ci sono flashbacks che non
immediatamente risultano tali. Poco per volta si definisce un mondo di
somiglianze e differenze tra personaggi, di simmetrie e opposizioni che riporta
alla sofferenza psicologica e a un fato meschino che non consente ai due
protagonisti di coronare un amore.
In
breve: Chow Mowan e Su Lizhen, vicini di appartamento, scoprono che i rispettivi
coniugi vivono una storia sentimentale tra di loro, tradendoli. Quando si
rendono conto che ciascuno dei due sa di quanto è successo, cercano di capire
perché e come le infedeltà siano accadute ed entrano in sempre maggior contatto
l’uno con l’altra, facendo amicizia fino ad invaghirsi, ma restando, anche per
non cadere nell’errore dei loro partner,
entro termini platonici. Ci sono viaggi e spostamenti; e errori delle
coincidenze che impediscono loro di consumare l’amore.
È un
film intelligente, che sa usare la colonna sonora con canzoni d’epoca in modo
discreto e ironico, avvalendosi di due interpreti d’eccezione.
[Roberto Bertoni]