1.
a un filo delicato
c'è, ne sono
certa, una direzione
un dove non
provvisorio,
un cammino non
circolare
che cresce a
spirale
c'è un filo nel
corpo
lo appresi
bambina
"la vita
attaccata ad un filo"
e lo credetti
imparando
– per non
spezzare quel filo –
a muovermi con
gesti invisibili
a un filo
delicato anche gli insetti, le piante
e tutti, tutti
gli elementi
– la loro come
la nostra vita –
si tengono
stretti dentro i
venti
dentro la forza
delle montagne d'acqua
ben stretti
finché – ciechi
e smaniosi –
ce ne scrolliamo
ma forse
qualcuno dall'alto
– qualcuno che
volasse molto in alto –
potrebbe
fotografare
un intreccio
placidamente ondulato
un impassibile
arazzo
silenzioso a
nuotare
2.
venus carnivora
i gerani sono
sbocciati e sfioriti
ma la pianta
carnivora
rimane
nel vaso
– in cerchio le
sue mascelle dilatate
gli insetti
se ne tengono
alla larga
così la nutro di
frammenti
minuscoli di
carne strappata
alle mie dita
briciole della
mia identità
per sottrarla
allo spasmo
delle mascelle
osservo le linee
incise sul palmo
e i polpastrelli
si drizzano
in ascolto d'un
richiamo
di vita
dall'appetito
verde.
3.
rotture di simmetria
sulla corrente
in fila
a intervalli
regolari
scivolavano
lente
le anatre
iridate
– in vivo stemma
araldico
l'occhio
rimaneva di profilo
quando
per fastidio
per vincere
l'inerzia della scia
una sola
– anche virando
con il collo
ad ali aperte e
gridi
ruppe
lo schema della
simmetria
in moto
centripeto
si aprirono
allora
come scagliate
ai bordi
d'un cerchio
immaginario
e subito
tornarono
– chi stabiliva
l'ordine? –
a comporre uno
schema leggibile
la forma di un
ventaglio
4.
canto di guarigione
dunque
quaranta giorni
senza
scrivere mai
leggere
un poco
pensare
fuori
pensare
del mondo
tutto
in ascolto:
colori,
palazzi, l'estuario del fiume
–
oggi canoe a gara
vivo
giorni brevi
sogno
non di morire
di
perdermi
in
un percorso breve
perdere
identità
perdere
voglia
di
dire
di
essere ascoltata
i
dettagli
del
volto delicato di mia figlia
il
suo corpo leggero
come
l'aria
dire
di tutto "va bene!"
dirlo
senza nemmeno dirlo