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A cura di / Ed. Roberto Bertoni.
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ISSN 2009-7123
09/08/11
Luigi Malerba, TI SALUTO FILOSOFIA
[Surreal wall in Brussels. Foto di Marzia Poerio]
Luigi Malerba, TI SALUTO FILOSOFIA. Milano, Mondadori, 2004
Una serie di racconti che, come altri precedenti di Malerba, mentre individuano tic dell’era in cui sono stati scritti, rivelano, tramite lo strumento dell’humour, gli stati d’ansia e di sospensione di personaggi che scartano dalla cosiddetta normalità; frattanto si dipana una scrittura accurata e chiara, che non concede nulla ai registri contorti, propendendo per il paratattico, nondimeno si assesta su uno stile letterario di qualità elevata.
La situazione è di solito un contesto di normalità apparente, in cui personaggi che parlano in prima persona si trovano ad agire e a giustificarsi, come in LA MIA DONNA IDEALE, in cui i sentimenti comuni sembrano non bastare più ai due protagonisti che cercano nuove emozioni fino a quando la loro relazione finisce per svanire nel nulla; del resto, come proprio della società tardomoderna, i sentimenti erano in partenza assopiti (“io non sento niente” e “più che alle emanazioni della natura sono sensibile ai sistemi elettromagnetici e elettronici, insomma alle Tele-Emanazioni”, p. 7).
Uno dei testi si intitola HO SOGNATO J.L. BORGES e certe affermazioni che vi si trovano costituiscono un dialogo metaletterario che riconduce alla poetica stessa di Malerba; come in questo passo: “Il mondo creato da Borges è un luogo parallelo e simmetrico a quello in cui viviamo ma senza i punti di riferimento che ci permettono di descrivere un oggetto, di raccontare una storia, in altre parole di comporre un racconto”. Se fin qui Malerba sfugge a quanto delinea dell’autore argentino, è però vero che anche i suoi racconti “sfuggono ai […] parametri della narrativa tradizionale di cui conservano soltanto gli involucri per trarre in inganno il lettore” [p. 44].
[Roberto Bertoni]