15/08/11

KURIUM - NOSTALGIA


[The square in front of the Korea Foundation (Seoul 2011). Foto di Marzia Poerio]


KURIUM - NOSTALGIA. Sottotitolo: EAST ASIAN CONTEMPORARY ART EXHIBITION. Alla "Korea Foundation Cultural Center Gallery" di Seùl, dal 30-7-2011 al 27-8-2011

Già l'anno scorso ci aveva colpito la qualità di una mostra vista a Seoul, per i suoi contenuti e l'accuratezza della presentazione e dell'apparato culturale di accompagnamento. Sebbene quella (sulla guerra di Corea) e questa, per dimensioni e ampiezza non siano paragonabili, lo sono però per la scelta di un contenuto tematico in cui inserire con coerenza concettuale gli oggetti esibiti.

Si tratta questa volta del motivo della nostalgia che, spiega la didascalia di apertura, deriva dal fatto che "la vita contemporanea è un mosaico di frammenti di memoria accumulati dal passato". Mentre la civiltà attuale, consumistica e sfrenata, corre verso il "materialismo dell'abbondanza", si determina il senso di perdita di quanto è stato e la tendenza a viverla con nostalgia.

Scopo della mostra, spiega la curatrice Kim Sun-hee, è il tentativo di "ricostituire valori positivi che emergano dalla nostalgia e dal passato perduto della generazione attuale".

Dodici sono gli artisti, cinesi, coreani e giapponesi che, su invito degli organizzatori, hanno inviato loro opere: Duan, Gu, Hai, Ishiuchi, Jung, Mizukoshi, Pan, Sawada, Song, Tsubaki, Tu, Won.

L'interpretazione del tema varia dalla ripetitività delle immagini (che per questo crea un effetto di malinconia) di foto di scolaresche in posa a fine ano scolastico, di Sawada, alle miniature fotografiche del periodo maoista di Hai.

Gli artisti con cui, tuttavia, ci siamo sentiti in maggiore sintonia, sono tre.

Pan mette in mostra quadretti tratti da foto di dettagli ripresi a Insadong e in altre zone di Seùl; pone a disposizione del pubblico le foto, che colloca nei cassetti numerati di un armadio sottostante le icone; e invita i visitatori a trovare nella realtà quei dettagli nostalgici, provandolo con foto che ritraggano assieme all'oggetto il ritrovante, il quale riceverà il quadretto corrispondente in regalo. Arte come gioco, coinvolgimento e ricerda dei particolari.

Tu, in OLD IMAGE GALLERY: URBANSCAPE, MEASUREMENT OF PEOPLE AND CITY (SEOUL), scatta foto in bianco e nero, anticate in seppia, di giovanissimi distesi come dormienti o deceduti, o in fila orizzontale per mano, e in altre simili posizioni, di fronte a resti del passato della città sopravvissuti come per caso e a stento all'urbanizzazione accelerata degli ultimi decenni.

Won, nella serie MY AGE OF SEVEN, gioca col fotomontaggio e la ricostruzione grafica, ritraendo una bambina, in tutte le icone presenti, che si trova all'interno di paesaggi immaginati, composti in parte da colorati oggetti del passato, in parte da dettagli di un villaggio rurale o marino di alcuni decenni fa, con un effetto onirico che conferisce autenticità di sogno del passato a queste lastre iperreali fornite di connotazioni di surrealtà.


[Renato Persòli]