Rivista in rete di scritti sotto le 2.200 parole: recensioni, testi narrativi, poesie, saggi. Invia commenti e contributi a cartallineate@gmail.com. / This on-line journal includes texts below 2,200 words: reviews, narrative texts, poems and essays. Send comments and contributions to cartallineate@gmail.com.
A cura di / Ed. Roberto Bertoni.
Address (place of publication): Italian Dept, Trinity College, Dublin 2, Ireland. Tel. 087 719 8225.
ISSN 2009-7123
19/02/11
No Sang Hun, 오페라가 끝나면 (OPERAGA KKEUTNAMION). AFTER THE OPERA
["How often does love not declare itself at dinner?" (Korean kimbap). Foto di Marzia Poerio]
Corea, 2010. Sceneggiatura: Pak Eun Yong. Con Choi Won Yong, Kim Bo Kyung, Kim Gab Su
Chun Hi, una fiorista trentenne, è corteggiata dal manager cinquantenne, divorziato, di una ditta, il Direttore Han, che una sera le presenta un giovane collega col quale egli è in amicizia oltre che in rapporti di lavoro, Jung Do. Il caso vuole che Jung Do fosse stato il fidanzato di Chun Hi e non si vedessero da vari anni.
Si dipana una serie di situazioni comiche e potenzialmente imbarazzanti, tenute in bilico sulla leggerezza dalla recitazione dei notevoli tre attori: equivoci, tentativi dell’ex fidanzato di riconquistare l’amata e così via.
Il fondo è amaro: Han è cosciente della difficoltà di amare una donna più giovane e i suoi sentimenti sono sinceri. Jung Do sembra comportarsi in modo più egoista. Chun Hi non illude né l’uno, né l’altro.
E, stupore in questo tipo di commedia sentimentale, la situazione si risolve senza una conclusione: Han, visitando una sera la casa della ragazza, scopre da un dettaglio che anche il rivale vi si è recato; a insaputa di Han e della stessa Chun Hi, è anzi nascosto all’interno dell’appartamento; e i due uomini, senza che l’uno sappia della presenza dell’altro, si ritrovano nella medesima stanza, mentre Chun Hi osserva in cucina con attenzione e con un sorriso enigmatico i fiori di crisantemo del tè che ha preparato per Han. Sipario.
Piuttosto teatrale nello stile di recitazione, ma aperto anche sugli esterni di Seul, resa tramite le strade dritte e i grattacieli nella modernità e, negli interni, con luminosità pronunciata, vetrate ampie, quasi un diaframma tra i sentimenti non tutti dichiarati e il mondo esterno, questo film televisivo si caratterizza per la delicatezza non retorica con cui rappresenta i sentimenti positivi e negativi.
[Renato Persòli]