17/02/11

Lama Anagarika Govinda, LA MÉDITATION CRÉATRICE


[Delusory landscape (Magritte mirror in Brussels, 2011). Foto di Marzia Poerio]


Lama Anagarika Govinda, LA MÉDITATION CRÉATRICE. Titolo dell'opera in lingua inglese: CREATIVE MEDITATIONS AND MULTI-DIMENSIONAL CONSCIOUSNESS (1976). Parigi, Albin Michel, 1993

Lama Anagarika Govinda è il nome assunto nel percorso buddhista, dapprima theravada, poi tibetano, da Ernst Lothar Hoffman (1885-1989).

In questo libro, l'accento cade principalmente sull'esperienza intuitiva rispetto a quella intellettiva, sebbene la seconda sia ancillare alla prima e di importanza nell'itinerario che conduce al risveglio o presa di coscienza della buddità: "l'intelletto è anch'esso necessario per sormontare l'emotività pura e semplicee la confusione mentale che spetta all'intuizionbe superare, andando oltre i limiti e le discriminazioni messe in atto dall'intelletto" (p. 34). Si tratta di "coordinare e armonizzare pensieri e intuizioni" (p. 47).

Vengono adottati metodi tanto dell'esperienza tantrica tibetana quanto di quella Zen.

Viene messa in rilievo la necessità di superamento dei dualismi: "Occorre vincere sul dualismo, facendo leva sulla polarizzazione degli opposti, all'interno della quale sono presenti allo stesso modo l'unità e la differenziazione" (p. 55).

L'individuo si riconosce come parte del cosmo, nonché come aspetto personale.

Viene assegnata importanza all'esperienza interiore in quanto forza dell'immaginazione capace di trasformare anche il mondo esterno.

Il momento presente è il tempo su cui appuntare la concentrazione, mentre la consapevolezza del passato determina la possibilità di liberazione dal peso della memoria, ma non cadendo nell'oblio.

[Aurelio Devanagari]