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A cura di / Ed. Roberto Bertoni.
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ISSN 2009-7123
17/02/11
Lama Anagarika Govinda, LA MÉDITATION CRÉATRICE
[Delusory landscape (Magritte mirror in Brussels, 2011). Foto di Marzia Poerio]
Lama Anagarika Govinda, LA MÉDITATION CRÉATRICE. Titolo dell'opera in lingua inglese: CREATIVE MEDITATIONS AND MULTI-DIMENSIONAL CONSCIOUSNESS (1976). Parigi, Albin Michel, 1993
Lama Anagarika Govinda è il nome assunto nel percorso buddhista, dapprima theravada, poi tibetano, da Ernst Lothar Hoffman (1885-1989).
In questo libro, l'accento cade principalmente sull'esperienza intuitiva rispetto a quella intellettiva, sebbene la seconda sia ancillare alla prima e di importanza nell'itinerario che conduce al risveglio o presa di coscienza della buddità: "l'intelletto è anch'esso necessario per sormontare l'emotività pura e semplicee la confusione mentale che spetta all'intuizionbe superare, andando oltre i limiti e le discriminazioni messe in atto dall'intelletto" (p. 34). Si tratta di "coordinare e armonizzare pensieri e intuizioni" (p. 47).
Vengono adottati metodi tanto dell'esperienza tantrica tibetana quanto di quella Zen.
Viene messa in rilievo la necessità di superamento dei dualismi: "Occorre vincere sul dualismo, facendo leva sulla polarizzazione degli opposti, all'interno della quale sono presenti allo stesso modo l'unità e la differenziazione" (p. 55).
L'individuo si riconosce come parte del cosmo, nonché come aspetto personale.
Viene assegnata importanza all'esperienza interiore in quanto forza dell'immaginazione capace di trasformare anche il mondo esterno.
Il momento presente è il tempo su cui appuntare la concentrazione, mentre la consapevolezza del passato determina la possibilità di liberazione dal peso della memoria, ma non cadendo nell'oblio.
[Aurelio Devanagari]