(François Couperin)
tu che apri la tastiera elettrica
come Michelangeli il suo Steinway
la notte estiva entra dal balcone
con la sua luna umida
e nella prima nota si solleva
un soffio fresco sul falso pianoforte
schiacci un tasto ma non è il clavicembalo
scegli il vibraphone per riportare qui
nella stanza accaldata Couperin
fuori c’è il mare ordinato e piatto
e noi vogliamo una piccola follia
in questa stanza basta un piccolo vento
tremblement lié sans être appuyé
e poi tremblement appuyé et lié
ci slacciamo i sandali e la sabbia
ci solletica i piedi
inventi i tempi tutti a modo tuo
come non li aveva scritti Couperin
chi siamo? due ombre riflesse
dalle ombre di padre e madre
anche loro nelle stanze dell’estate
guardavano il soffitto confondersi
di disegni stregati.
Siamo un quadro di Fragonard?
solo le immagini ci fanno ballare
Allemande Gavotte Minuet
di nuovo i gerani si ammalano e la casa
invecchia nel soffitto.
Noi non abbiamo neppure un figlio
tra una nuvola e l’altra la solita luna
cade sul cristallo nero del tavolo
che occupa tutta la stanza ma chi lo smuove di lì?
Hai ripreso a fumare: note suonate parole scritte
girano intorno a un buco d’aria ferma
L’Enfantine L’Adolescente Les Délices Les Amusements
suonami Les Barricades mystérieuses Les Baccanales
Tendresses bachiques Fureurs bachiques
e verso il vino mi sfilo la t-shirt
tu cominci a battere il tamburo
- Africa nera insieme a Couperin -
come si fa a imitare il bàttito
della terra antica e reale
che viene dalla luna ma non da questa.