”Brutus is an honourable man”, dice Marco Antonio nel Giulio Cesare di Shakespeare. Se Bruto è uomo d’onore, nessuno può metterne in dubbio la parola. Solo l’astuzia retorica di Antonio può farlo, perché Antonio ne è l’alter ego politico. La differenza è di temperamento. Pura e semplice macchinazione del pathos. Sotto una diversa costellazione (la merce) e all’interno di nuove coordinate storiche (il capitalismo) la lotta politica per il Potere continua. E Bruto è uomo d’onore.
la nostalgia di Zante
l’Italia dopo Campoformio (1799)
la militanza riportando prigionia
“non per ambizione, né
per interesse”
la difesa di Genova, l’esilio inglese
la vita tempestosa, la passione, recidiva
per Isabella, ecco un résumé che sa di poco
meglio lasciar perdere e andar di tangente
nel raffronto fra i temporamores
ora che a Saint Cloud c’è un sole che spacca le pietre
e i Penati impugnano idranti e manganelli
antisommossa, ora che Diana ha nome di scena
la girl più quotata del night sottocasa
ora che i cavalli sono di Frisia e i balsami
azzurre pillolette portentose
ora che Venezia è cara come il sangue
c’è ancora di che irarsi ai patrii Numi
e porre mano a referti impietosi.