21/06/10

GRUPPO 93. LA RECENTE AVVENTURA DEL DIBATTITO TEORICO LETTERARIO IN ITALIA, a cura di Filippo Bettini e Francesco Muzzioli

Cosa resta di dibattiti letterari che una volta furono così accalorati? Di recente, si è rivisitato il Gruppoo 93. Quile note di lettura su un libro del 1990 (Lecce, Manni).

In uno degli articoli rifluiti nel volume, PER UN'IPOTESI PER UNA CULTUA MATERIALISTICA (1981), Bettini vede un’importante documento programmatico del dibattito teorico che porterà al Gruppo 93 e inquadra quel manifesto in contrasto con le tendenze letterarie del periodo a esso contemporaneo: “l’individualismo, l’abbandono autobiografico, l’effusione degli affetti”, elementi di “evasività” e di “misticismo”, cui vengono contrapposte, in quanto aspetti di scrittura materialista, “discriminazione delle scelte”, “materialità del testo”, “politicità ‘mediata’ delle sue funzioni linguistiche, pragmatiche, conoscitive” (p. 15).

La polemica è anche contro, da un lato, quello che potrebbe essere definito neo-orfismo, ovvero “il carattere idealistico e metastorico del nuovo culto della parola lirica e della sacralità del verso, e, dall’altro, il risvolto neobarbarico e post-moderno del suo svolgimento concreto in rappresentazione spettacolare e di massa” (p. 16).

La tendenza, come nota Barilli, è verso una “cultura di opposizione e di ricerca” (p. 16), l’interazione tra testo creativo e teorico, l’infrazione linguistica (p. 18) e l’allegoria in contrapposizione al simbolismo (p. 19). In effetti è su questi due lati che si svolge il discorso di quei gruppi intellettuali che perseguono tanto un progetto di opposizione politica di rilancio del marxismo quanto una prosecuzione della poetica delle avanguardie (Luperini, Patrizi, Bettini, Muzzioli, Sanguineti, Leonetti, Cacciatore, in parte Volponi e Pagliarani). Quindi nel dibattito di questi intellettuali e nel discorso preparatorio di quegli anni questo discorso torna, ma è poi questo quanto si concretizza nel Gruppo 93? O meglio fino a che punto lo è?

Il volume mette in rilievo vari altri aspetti, soprattutto:

- il ruolo di “Alfabeta” nel dibattito (supporto critico a quanto sopra e messa a punto delle categorie di neo-romantici, espressionisti e allegorici, p. 33, articolo tratto da “Alfabeta”, 69, 1985, di Leonetti, a p. 40).

- in un articolo di Muzzioli: “la lotta contro l’io lirico”, “il lavoro nel corpo della parola” (disarmonie, ludico, innovazioni), “le pratiche di irriverenza” (soprattutto il comico) (pp. 47-48).

Nelle tesi di Lecce (convegno 9-11 aprile 1987) emergono proprio gli aspetti di cui sopra, specialmente “allegoria contro simbolo, nozione di imprevedibilità, materialità del linguaggio, rifiuto della letteratura come ‘valore’ e ‘istituzione’, politicità del segno e della critica, aggressione allo stato contingente di vuoto con le armi dell’analisi e della denuncia” (p. 58).

Il Gruppo 93 nasce da presupposti come i precedenti e come rilancio dell’avanguardia secondo una linea espressionista dei suoi principali rappresentanti: Frasca, Frizione, “Baldus” (Baino, Cepollaro, Voce).

I testi creativi non furono forse sempre di una letterarietà destinata a perdurare nel tempo. Pure, quei dibattiti, sebbene oggi in larga misura superati, non sono tutti facilmente archiviabili; come sempre nel riemergere culturale degli elementi di carattere più avanguardistico rispetto al tradizionalismo.


[Roberto Bertoni]