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A cura di / Ed. Roberto Bertoni.
Address (place of publication): Italian Dept, Trinity College, Dublin 2, Ireland. Tel. 087 719 8225.
ISSN 2009-7123
23/12/09
James Cameron, AVATAR
[Horse-plant from another world. Foto di Marzia Poerio]
2009. Idea narrativa e sceneggiatura di James Cameron. Con Stephen Lang, Giovanni Ribisi, Joel David Moore, Zöe Saldaña, Sigourney Weaver, Sam Worthington.
Ambientato nel 2154, presenta il contrasto tra i terrestri che vogliono impadronirsi delle risorse minerarie (di un minerale denominato “unobtanium”) su Pandora, satellite del pianeta Polifemo, abitato dal popolo dei Na’vi, che hanno caratteristiche fisiche umanoidi, sebbene siano più alti, di pelle blu e occhi gialli. I Na’vi vivono in circostanze tribali, in un rapporto olistico con la natura, piante e animali. Non solo utilizzano le risorse in modo razionale e limitato, ma evitano di adottare la violenza se non per ragioni di pura sopravvivenza. Evitano gli animali feroci invece di ucciderli; cavalcano draghi e cavalli connettendosi con loro tramite terminazioni organiche; comunicano con tutti gli esseri e le piante; hanno al centro del sistema un albero sacro, Eywa, divinità protettrice.
Data l’atmosfera del satellite, irrespirabile da parte degli esseri umani, costoro, per comunicare con gli abitanti di Pandora, ricorrono a cloni composti di dna in parte terrestre e in parte Na’vi, mossi dalla mente dei terrestri quando questi ultimi si trovano in macchinari che li pongono in uno stato di sonno corporeo ma di contemporanea attività cerebrale. Jake, uno di tali operatori, un marine assegnato alla guarnigione di stanza sul satellite, è combattuto tra il compito di tramite diplomatico, affidatogli dalla scienziata Louise Augustine, che difende le comunità locali, e quello di spia propostogli dal colonnello Miles Quaritch in cambio del risanamento degli arti paralizzati da una precedente azione di guerra svoltasi altrove. In combutta col tecnico minerario Norm Spellman, Quaritch si propone di distruggere le zone sacre in cui si trovano i giacimenti più prosperi. Jake, nella sua identità Na’vi, entrato in contatto con quella civiltà, se ne entusiasma poco per volta e alla fine contrasterà i piani criminosi degli invasori.
Non raccontiamo le varie svolte dell’intreccio e il finale, dato che si tratta di un film attualmente in programmazione nei paesi di lingua inglese e di prossimo arrivo in Italia.
A noi è parso un film di interessante impostazione ideologica nel rappresentare il rapporto tra due civiltà diverse, sia il graduale interesse positivo del terrestre per i pandoriani, sia il confronto distruttivo di altri suoi simili, nonché nel denunciare i danni dell’imperialismo economico e militare. L’idealizzazione dell’Eden è il mito sottostante, accompagnato da una ricostruzione antropologica di linguaggio, religione, convinzioni, tecniche di sopravvivenza. La dimensione scientifica è data non solo dall’aspetto etnologico, ma dall’esperimento di clonazione. Cede alla spettacolarità consumista la creazione di macchinari bellici e la lunga battaglia. Presenta elementi di eclettismo postmoderno la commistione di creature fantastiche come i draghi, il riferimento alle culture americoindie e quello alla spiritualità raccolta da vari serbatoi etnografici. La rappresentazione visiva dei corpi dei Na’vi e della vegetazione nonché della fauna di Pandora è accattivante, in grado di creare una realtà altra, di defamiliarizzare familiarizando come è convenzione che accada nella fantascienza.
Secondo la voce di Wikipedia, AVATAR si collega ad altre pellicole precedenti in cui si manifesta il contrasto tra culture differenti, una delle quali sfruttatrice. Se ne ricordano, tra gli esempi possibili, due. In THE EMERALD FOREST di John Boorman, ispirato a una storia vera, un bambino inglese viene rapito da una tribù brasiliana presso la quale cresce, ritrovato dal padre anni dopo e divenuto altro da quanto era inizialmente, il padre collaborerà con la tribù in un conflitto locale. In DANCE WITH WOLVES, rapporto intertestuale riconosciuto esplicitamente da Cameron, il protagonista e regista Kevin Costner interpreta la parte di un soldato statunitense addetto a una postazione in territorio indiano, che si fonde coi Sioux diventando uno di loro e opponendosi attivamente allo sterminio da parte di suoi ex-commilitoni.
A noi viene già voglia di rivedere AVATAR, dunque non concordiamo con alcune recensioni inglesi lette la settimana scorsa, un po’ tiepide; ma è vero che siamo magari particolari quanto a gusti cinematografici…
[Renato Persòli]