13/06/09

Gian Paolo Ragnoli, VOI

"A voi io penso sempre. Penso alla mia
infinita mancanza.
Cos'altro ho avuto in testa,
tutta la vita?
Lo so, non ci sarete
mai abbastanza".

[Umberto Fiori]



VOI

Penso spesso a voi. A volte
mi pare possibile addirittura
ricordare l'esatta composizione dei cordoni,
la fila dei volti, tutti i nomi, le storie.
Quel giorno che mi ricordo oggi
la primavera aveva un altro odore,
le leggi di natura, le mura dei castelli
parevano pronte a piegarsi al desiderio.
Il desiderio, quello che non è un tram, scherzavo
ma fosse stato un tram sarebbe ripassato.
Qui, alla fermata, il tempo è come appeso,
le angosce del presente son lontane,
all'edicola scorgo come sempre
tre quotidiani comunisti.
"Col caffé alla mattina" avevo scritto
un altro giorno in cui pensavo a voi.

[Gian Paolo Ragnoli]



Leggendo i versi di Umberto Fiori citati all'inizio, tratti dal suo ultimo libro, VOI (Milano, Mondadori, 2009), questo testo si é praticamente scritto da solo. La poesia di Umberto mi ha riportato improvvisamente a quel tempo, lontano, in cui si potevano ancora pronunciare parole come "voi" e "noi".

Per chi non avesse dimestichezza col bizzarro lessico di quegli anni, "cordoni" definiva le file di persone che si susseguivano lungo il corteo, in maniera più o meno ordinata, a seconda dell'indole dei manifestanti.

La frase (il verso?) "Tre quotidiani comunisti col caffé alla mattina" viene da un mio testo precedente, QUELLO CHE RESTA DENTRO E FUORI DI NOI, che si può leggere sul numero 5 di "Carte Allineate", maggio 2007.

[g.p.r.]