23/04/09

Agnese Manganaro, MILLE PETALI


["I will wear a thousand petals in my hair / to leave my perfume for you" (Translated from MILLE PETALI, a song by Agnese Manganaro). Foto di Marzia Poerio]


CD Irma distr. Edel, 2009. Testi, voce e melodie: Agnese Manganaro. Chitarra: Luca Tarantino. Contrabbasso: Massimo Pinca. Batteria: Francesco Pennetta.


MILLE PETALI è l’ultimo disco di Agnese Manganaro, uscito prima in Giappone che in Italia [1].

Nata in provincia di Lecce, la cantante si è rivolta, oltre che al jazz e alla bossa nova, alla musica italiana del passato non troppo remoto (ad esemplificare, sul suo sito MySpace c’è una versione, arrangiata in chiave jazz latina, di E LA CHIAMANO ESTATE di Bruno Martino) [2].

Nel definire le proprie intenzioni, dichiara: “Scrivo per soddisfare la necessità di far fluire fuori da me l’insieme dei pensieri di una vita, dando loro una forma sonora naturale. Racconto la quotidianità, le piccole cose che fanno di ogni giorno un gran giorno” e tra l’altro “la pienezza del niente” [3].

I testi di MILLE PETALI presentano in prevalenza storie di situazioni sentimentali, raccontate con parole appropriate proprio perché sono di uso comune. Storie in cui è possibile riconoscersi: il desiderio di affetto nel motivo che dà il titolo al cd; l’invito a non ferire la persona amata in E VAI VIA.

In altre canzoni c’è un succo ricavato dall’esperienza e che esprime il senso dato alla vita. In CORRI CORRI vengono attraversate con velocità le situazioni senza inferirne in pieno il significato; e in COME UN’ORCHIDEA c’è un “tempo che passa come se rapito / dalla vita che resta senza un equilibrio / ma cammina leggera / superando i ponti”. Altrove si danno anche momenti metafisici, quali quello di AVVICÌNATI in cui “la città sparirà / oltre oceani più blu / dove il resto non c’è”.

VOGLIO RESTARE SVEGLIA adotta un metalinguaggio che ripone le motivazioni del canto in un desiderio che “restino i ricordi”, ma anche nel dato di fatto che “io canterò perché non voglio smettere”: per un bisogno, dunque, e tanto per il soggetto che emette la voce (“io canto per me”), come pure per l’altro (“io canto per te”).

Ci pare che ci sia proprio una riflessione non semplificata e allo stesso tempo espressa senza degli intellettualismi che in canzoni di questo tipo sarebbero fuori registro.

Come si è detto anche nel caso di altri artisti recensiti su “Carte allineate”, non siamo esperti di musica, abbiamo preferenze personali e le seguiamo. A nostro avviso, questo disco raccoglie i testi con melodie intelligenti, molte a ritmo di bossa nova ben eseguita, avvolgente tanto negli arrangiamenti quanto nella voce che, correttamente finta esile, è in realtà capace delle possibilità del “timbre caliente” di cui parlava Vinicius De Moraes in relazione allo stile di canto brasiliano. Oltre al latino si hanno pezzi di jazz tradizionale e moderno. Il disco, anche al terzo ascolto, continua a lasciarci traccia nella memoria acustica e desiderio di replay, speranza infine di poter prima o poi ascoltare dal vivo Manganaro e gli altri musicisti del quartetto.


NOTE

[1] Cfr., per la pubblicità giapponese del disco, MANGANARO / TOWER. Sei motivi del disco si possono ascoltare a MILLE PETALI.
[2] MANGANARO / MYSPACE.
[3] MANGANARO / SITO.


[Renato Persòli]