23/01/09

Angelo Pini, VAGALUCE


[Inside light. Foto di Marzia Poerio]


Soltanto negli astri è suddiviso il destino
noi disunite voci lo sfidiamo
uncinando la luna per i capelli
branchie perdute che odorano
di cetre marine
vengono pescate come alghe affondate
sotto il mercurio della mente
la madre sommersa non degna
uno sguardo
accoglie e archivia il futuro
i temi della carne
annunciando il fuoco dell'ariete
sull'oceano niveo dei pesci
portandoci l'ignoto
dentro lo stomaco la luminosità della primavera
per l'enigma amoroso
dove inizio e fine
sono teneramente abbracciati
il battito della vita è puntuale
come la barriera corallina protegge la spiaggia
il rossetto le labbra


Quanto di colloquiale e quanto di arcaico e archetipico in questa poesia che cerca l'ignoto, ritmata dalla vita, da cadenze interiori e dal paesaggio (RB).