05/06/08

Woody Guthrie, I AIN'T GOT HOME

I ain't got no home, I'm just a-roamin' 'round,
Just a wandrin' worker, I go from town to town.
And the police make it hard wherever I may go
And I ain't got no home in this world anymore.
My brothers and my sisters are stranded on this road,
A hot and dusty road that a million feet have trod;
Rich man took my home and drove me from my door
And I ain't got no home in this world anymore.
Was a-farmin' on the shares, and always I was poor;
My crops I lay into the banker's store.
My wife took down and died upon the cabin floor,
And I ain't got no home in this world anymore.
Now as I look around, it's mighty plain to see
This world is such a great and a funny place to be;
Oh, the gamblin' man is rich an' the workin' man is poor,
And I ain't got no home in this world anymore.


Non ho più una casa e mi trascino in giro
sono un lavoratore migrante mi muovo di città in città
la polizia mi rende la vita difficile dovunque vado
non ho più una casa in questo mondo.
I miei fratelli e le mie sorelle si sono arenati su questa strada
una strada rovente e polverosa che un milione di piedi ha già calpestato
il ricco si è preso la mia casa e mi ha buttato fuori
non ho più una casa in questo mondo.
Facevo il mezzadro e rimanevo sempre povero
i miei raccolti finivano nei forzieri delle banche
mia moglie è crollata ed è morta sul pavimento della baracca
non ho più una casa in questo mondo.
Se ora mi guardo intorno posso vedere con chiarezza
che questo mondo è davvero un posto grande e buffo in cui vivere
chi gioca d'azzardo è ricco e il lavoratore resta povero
non ho più una casa in questo mondo.


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Qualcuno, non ricordo chi, ha scritto che la musica folk è la musica che si rivolge ai giovani ribelli che non hanno smesso di essere ribelli quando hanno smesso di essere giovani.

Ho scelto ancora di tradurre un testo di Woody Guthrie, inesauribile miniera di canzoni ben piantate nella tradizione popolare americana ma autore politicamente consapevole, che non ha paura di chiamare le cose col loro nome, confrontandosi col presente e con uno sguardo aperto sul futuro. Molte delle sue canzoni, scritte prevalentemente negli anni '30 e '40, sono ben poco invecchiate.

Non saprei dire se per merito di Guthrie o per colpa degli anni che stiamo vivendo.

Questa canzone si chiama I AIN'T GOT HOME, è stata scritta nel 1938 dopo una visita ad una baraccopoli, una sorta di campo profughi dove si erano rifugiati, spogliati di tutto, i contadini sfuggiti alle tempeste di polvere che avevano inghiottito campi e case.

Chi ricorda FURORE, il romanzo di Steinbeck e/o il film di Ford, sa di cosa stiamo parlando.


[Gian Paolo Ragnoli]


NOTA

La canzone sipuò ascoltare a I AIN'T GOT NO HOME - U tube