16/05/08

Marco Ercolani, PER LA MANO SINISTRA, 1


["Light is secret for those who think of it". Foto di Marzia Poerio]


PER LA MANO SINISTRA, 1


La vita: cristallo e formicaio.

Scrivo in stato di assillo.

I miei, sono paradisi sotterranei.

Chiude gli occhi ai morti, non sopporta che vedano cose indicibili.

L’uomo è sorpreso quando si riconosce, non quando si perde.

Senza un segreto che sia solo nostro si sarebbe vivi?

La luce di certi cieli è vietata ai sani.

A quale età si osserva meglio la luce?

La morte è le mie ossa, quando non potrò raccontare niente a nessuno.

Sognare senza risvegliarsi: essere folli.


***


Ogni artista autentico raffigura il suo fallimento con opere adeguate.

Conoscere le storie della letteratura è perturbante.

Il linguaggio può trasformare, ma bisogna esserne all’altezza.

Quando sogna di fermare l’ombra, l’artista inizia il suo autentico lavoro.

Ogni estetica è dissimulata dal silenzio.

Smettere di scrivere: gettare grida di sgomento.

Abbiamo scritto. Abbiamo modulato il nostro nulla. Adesso aspettiamo.

Rileggere sogni già sognati. Comporre libri con vana ostinazione.

Sentire ancora un brivido per qualche scrittura imminente.

La composizione di una storia è la difesa estrema dell'illusione.

Reale nell'atto in cui trascrivo fantasmi.

Resistere nella parola - infedeli abitatori della lingua.


***


Le parole intollerabili: quelle che ho il dovere di pronunciare.

Vivo diecimila vite: ma questa, che subisco, ha un nome?

Sognare il fuoco significa disamorarsi di ogni architettura eterna.

La luce è segreta a chi la pensa.

I sogni, prima di ritornare misteriosi, devono essere interpretati.

Esistono forme rigorosamente segrete e realmente incompiute.

I fiumi si differenziano per i detriti.

Scrivere o curare: rendere dicibile.

Il foglio bianco nasconde parole non nate. La scrittura ne rivela alcune.

Lo stile è la superficie esatta sotto la quale battono i colpi di migliaia di tamburi senza suono.

Scrivere nel buio, estendendo i confini del foglio.

Nella visione, la vista impara se stessa.


***


Il canto di un uccello per il tempo in cui risuona - non oltre.

Quale terra premerò, nel passo successivo? E sarà proprio una terra?

L’assillo della scrittura è pronunciare le penultime parole.

Al suo culmine l'arte si distrugge, annulla ogni regola, sprigiona immagini e profezie.

Si può essere originali ripetendosi all'infinito.

Follia: deformità o sapienza?

Restare suscettibili di trasformazione: questo è il segreto.

Ho male alle corde vocali. Ho gridato tutta la notte, per qualcosa che riguardava un sogno.

Ogni poeta è immerso nel sonnambulismo che lo guida al prossimo verso.

Quale parola può definirsi giusta per descrivere un evento perturbante?

Un occhio semiaperto: la penultima maschera.

Il fondo di ogni scrittura è un’immagine-pensiero.

Si immagina essendo stanchi di sopravvivere.


***


Non l’esperienza estetica, che consente l’ammirazione della bellezza, ma l’evento perturbante, che obbliga ad esserne sopraffatti.

Le parole hanno il potere di abbandonarci perché non sono mai nostre.

Nessuna opera vera corrisponde a qualcosa se non al sogno del suo autore.

Mi trovo nella condizione di aver raccontato tutti i miei sogni e non aver più nessun desiderio di sognarli ancora.

Dentro un’ombra, è leggibile tutto.

Sentire qualcosa di irriducibile a quanto fino ad oggi è stato sentito.

Che cosa posso raccontare se tutto ciò che accade deve essere raccontato e simultaneamente taciuto?

A salvare i sommersi o si perde la vita o si condivide il loro destino.

Fingi di annuire, e il mondo sarà innocuo.

Il dolore mentale è quella sensazione intollerabile che si prova senza il sollievo della scrittura.

L'opera è interminabile, come talvolta appare il deserto, ma al deserto c'è un limite.

Vivere in uno stato di finzione reale.

Non ci sono disperazioni necessarie. Solo inevitabili.