05/03/08

Dacia Maraini, LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRÌA

Milano, Rizzoli, 1990.

Marianna Ucrìa, nobile siciliana, diviene sorda e muta in conseguenza della violenza subìta da bambina dallo zio Pietro. Ricorda quell’episodio infantile dapprima vagamente tramite un sogno a occhi aperti (lo scoprirà leggendo nel pensiero del fratello superati i quarant'anni). A tredici anni i genitori la danno in sposa a Pietro. Morto il marito, Marianna si occupa della proprietà familiare, ha un amante, viaggia infine, ormai ribelle alle convenzioni sociali sebbene resti razionale e savia.

Romanzo storico sul Settecento, punta soprattutto sulle prevaricazioni sulle donne e sulla dinamica della proprietà. La società siciliana del tempo è resa nei riti e nelle classi sociali. Una descrizione delle funzioni dei gabellotti e dei campieri indica gli antecendenti del sistema di potere mafioso.

Il nucleo centrale è tuttavia la microstoria in termini di cronaca familiare e diario: è in tali àmbiti che viene adottata un'angolazione soggettiva, attraverso la quale si contesta la compagine patriarcale. Marianna non è una vittima, bensì un personaggio positivo, che vince i pregiudizi e afferma la propria personalità nonostante le difficoltà individuali e quelle collettive dell'ambiente che la circonda.

Gli aspetti socio-storici si collegano con quelli psicologici. Il silenzio di Marianna è metafora del mutismo femminile tra le ideologie maschili dominanti: attraverso la scrittura (con cui la protagonista si esprime in mancanza di parola pronunciata) e tramite la cultura (la lettura di romanzieri e filosofi del tempo) viene conseguita una voce autonoma.

Pregio della lingua di Maraini è di essere semplice e chiara. La narrazione è in terza persona, ma l’angolazione è quella del personaggio principale. Lo svolgimento delle azioni è cronologico, ma comprende flashbacks ed elementi di flusso di coscienza. Il presente indicativo conferisce un'impressione di immediatezza. Il tono è pacato nonostante la denuncia.

Chi qui scrive ha riletto volentieri questo romanzo che giudica di qualità e di interesse.


[Roberto Bertoni]