15/01/08

Lorenzo Montano, VIAGGIO ATTRAVERSO LA GIOVENTÙ

Lorenzo Montano, pseudonimo di Danilo Lebrecht, poeta, narratore e critico (Verona 1893 - Glion-sur-Montreux, 1958). È tra i fondatori della "Ronda". L'opera poetica di Montano è compresa nei due volumi DISCORDANZE (Firenze, La Voce, 1915) e PER PIFFERO (La Spezia, edizione privata in 75 esemplari, 1917). All'esperienza rondista è legato il libro migliore di Montano, VIAGGIO ATTRAVERSO LA GIOVENTÙ (Milano, Mondadori, 1923); in seguito pubblica IL PERDIGIORNO (Bologna, L'Italiano, 1928), CARTE NEL VENTO (Firenze, Sansoni, 1956), A PASSO D'UOMO (Padova, Rebellato, 1957, Premio Bagutte). È traduttore raffinato di Mallarmé, Voltaire, T. Hans, Kafka, Eliot, Hughes, Goethe e altri.

VIAGGIO ATTRAVERSO LA GIOVENTÙ fu ripubblicato da Rizzoli nella collezione B.U.R. (1959), con un saggio di Aldo Camerino (1901-1966). Tale saggio viene riproposto in una terza edizione (Verona, Anterem, 2008), che si presenta arricchita da una biografia e una bibliografia aggiornate, a cura di Claudio Gallo, oltre che da una riflessione interpretativa di Flavio Ermini, da cui sono tratte le note di questa pagina. L’edizione è resa possibile grazie al sostegno della Biblioteca Civica di Verona.

Il protagonista di VIAGGIO ATTRAVERSO LA GIOVENTÙ descrive l'adolescenza come un "breve tumulto d'ombre cose passioni, incoerenti", fatte di "notti laboriose, alcune pazze, l'uno e l'altro compagno, qualche viso e corpo di donna, qualche paese scorso di sghembo, e quell'attesa, quell'impazienza incessanti...". La gioventù.

Sarà lo stesso eroe montaniano a sancire l'impossibilità di coglierla: "Esita a lasciarci, s'indugia a lungo con noi, infine si stacca a tradimento". La gioventù.

Circa la sua inafferrabilità si fa testimone questo romanzo del pirmo Novecento, dove l'elemento narrativo continuamente s'infrange, proprio come accade negli stessi anni, all'unità dell'Io.

VIAGGIO ATTRAVERSO LA GIOVENTÙ è ascrivibile a quel genere letterario, comunemente conosciuto come Bildungsroman, che ha le sue radici nel WILHELM MEISTER di Goethe (1796).

Tale genere, dopo aver ospitato una piccola moltitudine di giovani che con foga dolorosa incarna la smania di desiderare, conoscerà i suoi ultimi capolavori - che ne decreteranno in pari tempo il culmine e il tramonto - con gli inizi del secolo scorso.

E così il TORLESS di Musil (1906), MALTE LAURIDS BRIGGE di Rilke (1910), KARL ROSSMAN di Kafka (1915), STEPHEN DEDALUS di Joyce (1916), l'innominato protagonista di questo romanzo affronta l'itinerario della crescita come si azzarda una sortita da uno stato d'assedio per affrontare l'ignoto.

La separatezza rispetto all'età adulta diventa la compagna del viaggio, in un ostinato spingersi oltre il limite, verso il precipizio delle illusioni, tipico dell'adolescenza. Pazienza se dopo rimarranno soltanto ceneri.

Si sono occupati criticamente del lavoro di Montano: Montale, Camerino, Zanzotto, Bacchelli, Vittorini, Prezzolini, Savinio, Ungaretti e altri.

[Flavio Ermini]