26/07/07

Piera Mattei, LUNGOMARE DI NERVI

Agli amici genovesi L. e M.


Un airone si mostra
all'inatteso sguardo di un lampione
vaglia ostacoli invisibili
con zampe così fragili
che contro il buio potrebbero spezzarsi
restando ritto su una sola attende
che si dica: "Ecco un airone
cinerino!" che lo si nomini
si sorrida di lui che esiste lì
dove appena si snoda il Lungomare
presso le barche rimesse a dormire
sopra il giaciglio di cemento caldo.

Poi ci chiediamo cosa
ci fanno le rane a gracidare
dalla scogliera
biancovestita la notte s'accosta
con alito di lentisco e di fico selvatico
e s'allontana
su un tappeto di mattoni rossi
al largo dove il mare
nel silenzioso buio la precipita.

S'è alzato un po' di vento
con un brivido
nominiamo Michelet Byron Cvetaeva
che abitarono qui
atomi della loro intelligenza sono con noi
e noi siamo dentro la stessa
invisibile onda
quindi la luna la sua alba fredda
decidiamo di non attenderla -
luna piena che non vedremo
sale dietro i pini del parco.


[24 luglio 2005]