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A cura di / Ed. Roberto Bertoni.
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ISSN 2009-7123
19/06/07
Ida Travi, LA CORSA DEI FUOCHI. POESIE PER LA MUSICA
[A leaf on still white. Foto di Marzia Poerio]
LA CORSA DEI FUOCHI, Bergamo, Moretti&Vitali, 2006, corredato da un cd con musica di Andrea Mannucci, voce recitante di Ida Travi e voce cantante di Patrizia Simone. Le poesie qui sotto riprodotte sono tratte dalle pp. 39, 51, 65.
1.
(alberi addio)
Alberi addio, uccelli addio, fate come se fossi morta
un essere è stato ferito, la casa si riavvolge nel mistero
Qualunque cosa, fate come se fossi qualunque cosa
- segreto segreto - la casa s'inchina alla neve bianca
C'è niente nel buio, solo un sorriso disteso
sopra lo specchio d'acqua. La sua parentela somiglia
alla foglia immobile sopra lo specchio d'acqua
Somiglia alla foglia immobile sopra lo specchio d'acqua.
2.
(c'è un manto)
C'è un manto gettato su un bastone
C'è un bastone in questa casa
Il padrone del manto non è il suo creatore
il padrone va messo da una parte
Rivolgendosi al creatore, bisogna dire:
creatore del manto, creatore del manto!
Perché il bastone è d'accordo con la mano?
Perché l'ostacolo è dietro la montagna?
3.
(il sangue azzurro)
Il sangue azzzurro della foglia caduta rende la terra umana
Il sangue rosso della fragola in bocca rende la bocca umana
L'albero dice: vivo fin qui
Quelli lasciati soli davanti al ramo rialzano la testa
spalancano le braccia in croce
C'è un'aria matttutina nella notte, un'aria
che sorpassa il nostro calcolo
Ida Travi è autrice di poesia, prosa, teatro e saggistica. Tra i molti volumi pubblicati, si ricordano in particolare L'ASPETTO ORALE DELLA POESIA, Verona, Anterem, 2000 e DIOTIMA E LA SUONATRICE DI FLAUTO, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2004.
La CORSA DEI FUOCHI si apre con un'epigrafe tratta da Artaud: "Si tratta di dare alle parole, più o meno, l'importanza che hanno nei sogni".
L'autrice precisa che sono "poesie scritte nella nostalgia d'un canto, forse d'un canto mancato".
Sono, a riscontro di chi compila queste note, poesie sospese su immagini ancestrali di aridità e vitalità, in passaggi di tempo, spirito, stagioni, figure emerse dal buio e nella luce.
Composte in un italiano agevole, con contenuti tematici di difficile decifrazione, invitano il lettore a riflettere e a portare con sé enigmi.
L'interiorità si trasforma in paesaggio con alberi, uccelli, oggetti come un "manto" e un "bastone", simboli come un "anello" e il "sole".
Il "niente nel buio", talora. Talaltra archetipi: sassi, terra, acqua.
Poesie raccontate come se gli oggetti che le percorrono avessero una storia da collegare a quella della voce poetante.
La drammaticità si congiunge con l'ironia.
C'è una tendenza verso la vita: degli alberi e degli esseri, dietro il repertorio figurale di nature morte.
Poesie cantate e recitate con scansione ritmica pacata.
Un catalogo di stati dell'esistenza.
[Roberto Bertoni]