Il 27 marzo 1937 moriva Antonio Gramsci.
Ci pare che di lui restino, nel pensiero politico, soprattutto la concezione dell'egemonia nelle varie accezioni e interpretazioni a cui è stata sottoposta nei decenni; la centralità del ruolo del partito nell'organizzazione delle strategie degli strati meno privilegiati della popolazione; la lucida previsione, quasi isolata negli anni Venti in Italia, che il fascismo sarebbe stata una dittatura; le posizioni antistaliniste; l'analisi del fordismo.
Se ancora Togliatti e Berlinguer, promuovendone lo studio, ma al contempo leggendone le posizioni in modo consono alle politiche che si proponevano, potevano ispirarsi alla sua lezione, come pure in parte i successori del PCI degli anni Novanta, oggi, forse, resta un'eredità di ordine più sociologico: l'analisi degli intellettuali (si ricorda l'interpretazione gramsciana degli intellettuali, da parte di Said, come mediatori e professionisti, in particolare nel campo dei mass media) [1]; la concezione dell'organizzazione delle attività culturali come campo di scontro di ideologie e di istituzioni; gli scritti sul Meridione; la visione del Risorgimento come rivoluzione passiva. Meno attuali le idee sul nazional-popolare, ma ancora interessanti le notazioni sulla letteratura di massa, su Manzoni, su Pirandello.
Alcuni titoli gramsciani degli ultimi anni: Bartolo Anglani, EGEMONIA E POESIA. GRAMSCI, L'ARTE, LA LETTERATURA, Lecce, Manni, 1999; Kate Crehan, GRAMSCI, CULTURE AND ANTHROPOLOGY, London, Pluto, 2002; Guido Liguori, GRAMSCI: GUIDA ALLA LETTURA, Milano, Unicopli, 2005; Massimiliano Melilli, PUNTA GALERA: IL ROMANZO DI ANTONIO GRAMSCI A USTICA, Firenze, Giunti, 2001; Anne Showstack Sassoon, GRAMSCI AND CONTEMPORARY POLITICS: BEYOND PESSIMISM OF THE INTELLECT, London, Routledge, 2000.
Tra i siti, due si distinguono:
Fondazione Gramsci: http: //www. fondazionegramsci. org/
Aggiornamento Bibliografia gramsciana Italia: //www. gramscitalia. it/.
[1] Edward Said, REPRESENTATIONS OF THE INTELLECTUAL: THE 1993 REITH LECTURES, London, Vintage, 1994.
[Roberto Bertoni]