27/07/19

Margaret Atwood, THE BLIND ASSASSIN

Toronto, McClelland and Stewart, 2000

Questo romanzo al contempo realista e sperimentale disseziona le miserie umane e sociali delle classi agiate canadesi degli anni Trenta, soprattutto, e dei decenni successivi, mentre si dipana una macchinazione narrativa fatta di occultamenti fino alla rivelazione finale della vera storia dei protagonisti, attuata anche tramite un romanzo nel romanzo.

Per l’intreccio, piuttosto denso e complicato, si potrà vedere The Blind Assassin Summary. Diciamo solo qui, brevemente, che l’anziana Iris scrive nella contemporaneità la storia tragica della sua famiglia: la perdita della fabbrica e della prosperità economica da parte del padre dopo la morte della madre, il suo conseguente matrimonio di convenienza al ricco Richard Griffen, un amore segreto per il rivoluzionario Alex che il romanzo nel romanzo attribuisce alla sorella Laura, morta  suicida. Si scopre gradualmente che Richard aveva violato Laura e il romanzo diventato un successo editoriale ne rivela le cattive azioni, spingendolo alla rovina economica e al suicidio.

Oltre alla descrizione ben eseguita dei rapporti psicologici nella narrazione principale di cornice, il metaromanzo, ambientato su un pianeta alieno in una società antica efferata in cui un produttore di tappeti sfrutta il lavoro infantile e costringe i bambini lavoranti, quando non sono più in grado di attendere al telaio per cecità dovuta al lavoro, a diventare assassini. Se lo sfruttamento fa da controparte fantastica e brutalizzante alla società ipocrita della narrazione principale, che persegue simili obiettivi di arricchimento a spese del lavoro salariato con comportamenti improntati ad apparente civiltà, gli assassini infantili e la cecità sono forse metafore della costrizione cui Richard sottopone Laura, chiudendola in una casa di cura e procurandole un aborto per soffocare lo scandalo del tradimento.

Tra le analisi di questo romanzo vincitore di vari premi importanti, si veda in particolare il capitolo 9 del volume a cura di Sharon Rose Wilson, Margaret Atwood’s Textual Assassinations (Ohio University Press, 2003).


[Roberto Bertoni]