25/03/19

Marina Pizzi, DAVANZALI DI PIETA', 2008 (Strofe 56-60)

56.

le corse delle zattere sul limbo
un’altalena che coniuga serpenti
col frac della gran soirée.
il fascino del crac è sempre avanti
bestemmiato da scie di malmessi
antidoti di non senso.


57.

tra le girandole del basto
la serra della nebbia
la lebbra al fiume
di serbare resistenze
appena in opera tra le teche
d’osso.


58.

morte lungo l’asse dei bisogni
dove si arena il teschio della
vanagloria e la girandola
soqquadra  in un dono di eclissi
tra le veglie delle spose che non
vengono che raggrinzite. stipate
statue senza la clessidra.


59.

almeno scoprirò che sono affetta
da danze di ecchimosi e moti neri
morosi con i sì con le conchiglie 
d’echi. in mano alle credenziali
delle pigne avrò verdetto senza
alcun pinolo per la torta della nonna
o il forziere in zero a tutta accetta.


60.

malinconie di anello
quando la porta sbatte
per la credula faccenda del vento
per la durata del credo dove c’è
disperso. il buffone della spina
è arrivato carico di polpa.
dal letto all’alzata lo stonarsi
in una tana di bora in bora.


[Le strofe precedenti sono sui numeri scorsi di Carte Allineate]