09/02/16

Nils Bubandt e Marijn van Beek, VARIETIES OF SECULARISM IN ASIA AND IN THEORY

[The secular and the religious side by side (Bugis, 2016). Foto Rb]



Pp. 1-27 of Nils Bubandt e Marijn van Beek, Varieties of Secularism in Asia: Anthropological Explorations of Religion, Politics and the Spiritual, Abingdon (UK) and New York, Routledge, 2012


Gli autori di questo saggio mettono in rilievo il fatto che la secolarizzazione non coincide con la scomparsa della spiritualità e della religiosità; e studiano il fenomeno, già notato nei confronti dell’Occidente, applicandolo all’Asia.

Sostengono che, sebbene la modernizzazione sia avvenuta, aspetti di spiritualismo sono ancora evidenti in vari campi, tra cui la politica.

Portano l’esempio del tempietto per gli spiriti costruito al momento della costruzione dell’aeroporto di Bangkok per pacificare le creature dell’oltreterra, cioè una pratica spiritualista nell’allegoria per eccellenza della modernità, l’aeroporto, che tra parentesi è uno dei più ben organizzati, tecnologici ed efficienti del mondo.

La narrativa della secolarizzazione, o, come la definiscono gli autori del saggio, “a clearly recognisable global master narrative”, è divenuta “increasingly hegemonic in recent decades” (p. 11). E avanzano l’idea che “the claim that the world is in the midst of a global clash between secularism and religion has become generally accepted” (p. 12) alla luce dei conflitti successivi all’11 settembre.

Ritengono infine che in Asia “secularism would not be imaginable without the nation” (p. 13).


[Roberto Bertoni]