15/11/15

Federico Bertoni, REALISMO E LETTERATURA



["As real as a cat, yet it was the allegory of a God" (British Museum, 2015). Foto Rb


Federico Bertoni, Realismo e letteratura. Sottotitolo: Una storia possibile. Torino, Einaudi, 2007


Il sottotesto del saggio pare essere quello della non oggettività della realtà, da cui discende la presenza del realismo in quanto interpretazione e modalità espressiva plurale. Per correre subito alle conclusioni, Bertoni propone, appunto pluralisticamente, “diversi livelli di articolazione attraverso i quali leggere e scomporre qualunque fenomeno di scrittura realistica”. I livelli sono quello tematico-referenziale, quello stilistico-formale, quello semiotico e quello cognitivo (pp. 315-316).

Se l’idea di mimesi risale alla Repubblica di Platone, coincidendo con una condanna (p. 43), risale ad Aristotele la convinzione che “le forme delle cose esistono nelle cose stesse” (p. 47), da cui la giustificazione delle estetiche imitative, compensate però dal fatto che il filosofo greco intuì “duemila anni prima di Balzac, che spesso il ‘vero’ non è ‘verosimile’” (p. 52).

Muovendo attraverso i secoli, fin dal Cinquecento si presenta, nel canone dell’imitatio, la “questione di cruciale portata teorica” dell’“alternativa tra modello culturale e modello artistico”, cioè: “la letteratura parla del mondo o parla della letteratura?” (p. 63).


[Roberto Bertoni]