[City windows and a taxi (London 2014). Foto Rb]
Un battere d’occhi e perdi
la vita che passa: entra
nella memoria un’inquadratura dopo l’altra.
A volte non hai certezza neppure del tuo nome.
Rapida, cambia volto
la città. Da dove siedi
non un fruscio di coda della tigre,
né scosse di vibrisse della tigre,
né un’occhiata del suo sguardo vigile
riguardo: solo il cielo più vuoto,
tasche da non pensarsi più lievi,
sul binario di ferro canta un treno.
NOTA
Traduzione
di Roberto Bertoni da “Window on the city”, in Paula Meehan, Dharmakaya, Winston-Salem (NC, U.S.), Wake
Forest University Press, 2002, p. 20.
Nell’originale in inglese, la parola “tyger” ha questa
ortografia, come in William Blake.