[All are equal before the law... (Paris 2013). Foto Rb]
Titolo
completo: La lotta di classe esiste e l’hanno vinta i ricchi. Vero! Bari,
Laterza edizione digitale, 2014
Revelli conferma l’accrescersi delle diseguaglianze
a livello sia nazionale che planetario nella maggior parte dei paesi del mondo,
sfatando le previsioni di eguaglianza generate da ottimismo eccessivo nei
confronti delle ideologie neoliberiste, dal che si deduce quanto tali ideologie
non siano che sostegni del dominio di classe, arrivato al punto di smantellare
finanche l’idea che l’uguaglianza sia un valore positivo: “‘L’eguaglianza non è
più una virtù’ potrebbe essere assunto come il motto che ha contraddistinto la
massiccia e articolata reazione antikeynesiana di fine secolo”.
Al concetto di uguaglianza come motore sociale
positivo si contrappone “l’idea che ‘un eccesso di eguaglianza faccia male
all’economia’ – o, più esplicitamente, che ‘una buona dose di diseguaglianza
faccia bene alla crescita”. Da ciò deriva “un paradigma socio-economico orientato
alla rottura di tutti i precedenti compromessi sociali”.
La teoria invocata per giustificare la
diseguaglianza è quella, già demistificata da Georg Simmel, del trickle down, o “gocciolamento”
dall’alto verso il basso dei presunti benefici dall’arricchimento elitario
successivo alla riduzione fiscale per le imprese e ad altre misure neoliberiste
che sono state messe in atto a partire dagli anni Ottanta.
L’analisi di Revelli dimostra, con documentazione
di dati e riflessioni che, “negli ultimi
tre decenni di egemonia neoliberista e conclamata globalizzazione”, le
diseguaglianze sono in effetti aumentate ed è cresciuta la disparità tra
ricchezza e povertà.
[Roberto Bertoni]