21/08/14

Banana Yoshimoto, N.P.

Prima ed. giapponese 1991. Traduzione di G. Amitrano. Milano, Feltrinelli, 2007

Novella a due aree tematiche: l’ambiente trasgressivo della prima Yoshimoto, con incesto, omosessualità, ribellione adolescenziale; e racconto sulla composizione di un libro di racconti, motivo dunque ampiamente metaletterario.

Morendo, uno scrittore ha lasciato incompiuto un racconto di una serie concepita come raccolta. L’incompiuto passa di mano in mano tra i vari personaggi, trascinando la narratrice tra le complicazioni delle loro vite: una figlia adottiva che ha avuto rapporti sessuali tanto col padre biologico, quanto col fratellastro; la sorella biologica del ragazzo forse innamorata della narratrice.

Fortunatamente, anche gli elementi scabrosi vengono narrati con leggerezza, il che rende più accettabile, nel senso dell’effetto di veridicità, la narrazione. Fin quasi al punto dell’incoscienza. Eppure ogni personaggio in questo libro ha un margine di consapevolezza, si espone nella propria junghiana Ombra.

Come dice uno dei protagonisti del racconto di cui si parla nella novella, anche questo volumetto di Yoshimoto “ha un tocco gotico ma è anche profondo da darti il mal di testa, romantico ma anche d’evasione…” (p. 75).


[Roberto Bertoni]