Prima
ed. giapponese 1991. Traduzione di G. Amitrano. Milano, Feltrinelli, 2007
Novella a due aree tematiche: l’ambiente
trasgressivo della prima Yoshimoto, con incesto, omosessualità, ribellione
adolescenziale; e racconto sulla composizione di un libro di racconti, motivo
dunque ampiamente metaletterario.
Morendo, uno scrittore ha lasciato incompiuto un
racconto di una serie concepita come raccolta. L’incompiuto passa di mano in
mano tra i vari personaggi, trascinando la narratrice tra le complicazioni
delle loro vite: una figlia adottiva che ha avuto rapporti sessuali tanto col
padre biologico, quanto col fratellastro; la sorella biologica del ragazzo
forse innamorata della narratrice.
Fortunatamente, anche gli elementi scabrosi vengono
narrati con leggerezza, il che rende più accettabile, nel senso dell’effetto di
veridicità, la narrazione. Fin quasi al punto dell’incoscienza. Eppure ogni
personaggio in questo libro ha un margine di consapevolezza, si espone nella
propria junghiana Ombra.
Come dice uno dei protagonisti del racconto di cui
si parla nella novella, anche questo volumetto di Yoshimoto “ha un tocco gotico
ma è anche profondo da darti il mal di testa, romantico ma anche d’evasione…”
(p. 75).
[Roberto Bertoni]