29/05/14

Ken Loach, JIMMY’S HALL

[Mount Usher (Ireland 2014). Foto Rb]



Ken Loach, Jimmy's Hall. Gran Bretagna, Irlanda, Francia, 2014. Con Simone Kirby, Jim Norton, Barry Ward.

L’approccio umanizzante di Loach alla definizione dei personaggi gli consente un taglio non retorico, ma allo stesso tempo non pedissequamente didattico sul piano politico, sebbene questo film sia senz’altro impegnato a contestare l’atmosfera unilaterale delle ideologie dominanti in Irlanda, quelle della Chiesa e dello Stato, dopo la guerra civile.

L’intreccio è piuttosto lineare. Jimmy Gralton, personaggio realmente esistito, nel 1932, dopo essere stato dieci anni negli Stati Uniti, riapre, nella Contea rurale di Leitrim, una sala gestita secondo principi di libertà di pensiero e concezioni laburiste, disponibile all’intera comunità locale per studiare, svolgere attività artigianali, ballare. La sala dà fastidio all’establishment in termini egemonici: si contrappone al controllo ecclesiastico sulla parrocchia e viene tacciata di marxismo dai rappresentanti della neo-classe dominante. Ne consegue la sua distruzione tramite un incendio a mano di immaginabili ignoti e la deportazione (fatto storicamente veritiero) di Gralton negli Stati Uniti, vietandogli il rientro in Irlanda, col pretesto burocratico che ha un passaporto americano, quasi non fosse irlandese.

Si intesse all’interno del film la rappresentazione delle due facce della comunità, quella perbenista e quella alternativa e contestatrice. 

Si affianca una storia d’amore ben tenuta in ambito tanto romantico quanto realista.

Sia Barry Ward (Gralton) che Jim Norton (il parroco) danno interpretazioni veramente degne di nota.

Vari attori sono non professionisti e guidati ottimamente dal regista. 

Ottima la ricostruzione degli ambienti, delle case rurali, dell’atmosfera del tempo, della natura, della musica molto in evidenza con jigs and reels tradizionali autentici e set dancing ben eseguito.

È un film di parte, che riesce a rappresentare con paradossale oggettività.

Ci è piaciuto.


[Roberto Bertoni]