05/11/13

심청전 (THE STORY OF SIM CHEONG)

[And where was the reincarnation? Maybe even among the anonymous metro crowd? (Seoul 2013, Foto Rb)]


심청전 (The Story of Sim Cheong). Korean Classical Literature Institute. Seoul, Baek Am Publishing Co., 2000

Questa narrazione classica coreana, qui presentata con testo a fronte nella traduzione inglese (non delle più scorrevoli, ma funzionale e chiara) e con un utile apparato di note, è il racconto della sfortunata e pia ragazza Sim Cheong, che accudisce il padre non vedente.

Venendo a sapere che se, com’era nella tradizione, si immolerà alle acque rendendo propizio il viaggio per mare di una nave di mercanti, verrà concessa al padre la vista, si avvia verso il sacrificio, inutilmente in un primo tempo dato che i genitore resta non vedente. Impietositi, frattanto, gli dèi degli abissi la salvano accogliendola e concedendola poi in sposa a un re.

Dopo varie vicissitudini padre e figlia si ritrovano con Sim Cheong nella nuova situazione di ricchezza e potere e il miracolo della ripresa della vista questa volta si verifica.

Non è solo una storia sentimentale, quanto anche un racconto morale, caratterizzato da elementi fiabeschi.

La versione pansori è nota (un brano del 판소리 심청가 che si può ascoltare su YouTube, per fornire un esempio, è quello del "범피중류").

Tra le versioni contemporanee, si veda il film del 2007 Return of Sim Cheong.

Hwang Sok Yong ha trasformato il racconto tradizionale in un’epica moderna, ambientata alla fine dell’Ottocento, del protagonismo femminile e dell’antimperialismo, con connotazioni inoltre erotiche basate su altri testi classici [1]. Inizialmente, nel romanzo di Hwang, la protagonista, con inversione dell'archetipo narrativo, viene venduta come concubina e schiava a un ricco cinese, alla cui casa viene trasportata per mare. Dopo la morte dell’anziano amante, inizia una serie di vicende turbinose, che la conducono, sullo sfondo storico della guerra dell’oppio in Cina e della modernizzazione giapponese, a condurre vita da bordello, pur mantenendo intatta una propria saggezza, identità profonda coerente e coreanità in terra straniera. Con mantenimento del picaresco, anzi accentuato, ma adattamenti del modulo fiabesco alle esigenze di credibilità realista, tuttavia sottolineando la forza del caso (che si sostituisce al destino della tradizione), la Sim Cheong di Hwang diventa una principessa giapponese, ben trattata dal marito, con cui trova l’amore, fino alla morte del medesimo e al ritorno in Corea.


NOTE

[1] Cfr. la traduzione francese Shim Chong fille vendue, di Choi My Kyung e Jean Noelle Juttet, svolta sul coreano a differenza di quella italiana basata sul francese.