15/02/12

Angelo Pini, QUASI NULLA

Se mi sentivo solo, invisibile
a frequenza intermittente
qualche volta con ricadute,
mi sentivo felice d'un quasi
nulla
a volte invadente come una risata.
Non avevo altro
che la mia natura difficile
come la notte oscura
raramente accesi gli occhi,
a fari spenti il sogno inquieto,
la verità sui miei mostri,
civette e aquile
da sempre o un istante,
agiscono fuori, ali e piume
solitudine che dall'alto cala
cattiverie,
per intelligenza ripugnante,
dal basso m'accontento
che al mondo d'essere in prestito,
il tempo è troppo poco,
mi sento solo di molti