25/04/11

Bernard Faure, BOUDDHISMES, PHILOSOPHIES ET RELIGIONS


[Shrine (Bangkok, 2008). Foto di Marzia Poerio]


Bernard Faure, BOUDDHISMES, PHILOSOPHIES ET RELIGIONS. Parigi, Flammarion, 1998. Ristampa 2010

Faure indica, come distinzione importante, quella tra il buddhismo come tradizione storica e il neobuddhismo: "il faut distinguer le bouddhisme comme tradition historique, des diverses moutures de néobouddhisme qui sont à ce bouddhisme à peu près ce qu'est le Reader's Digest à la littérature" (p. 5).

Del buddhismo nell'era di Internet ritiene che la versione che denomina "bouddhisme new age" non costituisca soltanto un adattamento della religione alle culture locali, ma sia anche un fenomeno di "soumission des pensées traditionelles à une forme de pensée unique, celle de la logique capitaliste moderne" (p. 37), perché in queste varianti di bouddhismo viene accentuata l'deologia della ricerca della felicità. Al contrario, Faure ritiene più consone alla tradizione bouddhista altre forme di adattamento alla modernità, come per esempio la riflessione di Thich Nath Hanh.

Riguardo il rapporto della tradizione budddhista con l'Occidente, Faure individua elementi di orientalismo, ma già dal XIX secolo anche tentativi di conoscenza autentica e filologica, nonostante l'orientalismo sia stato perpetuato convertendosi da atteggiamento critico in adesione entusiasta. L'orientalismo, in relazione alla valutazione del bouddhismo in occidente, ha infatti due facce: "une perception réductrice de l''autre' oriental" e "l'idealisation exotique de cet autre" (p. 18).

Tra le domande che si pone l'autore di questo volume, e alle quali risponde in maniera complessa e spesso non duale, ci sono quella di se il buddhismo sia una forma di pacifismo, se sia un umanismo ateo, se si tratti di una modalità individualistica, quale sia il suo rapporto con la scienza e queello con le filosofie e la psicologia, finendo con l'asserire, tra l'altro, che "le bouddhisme n'est pas seulement une philosophie doublée d'une religion (ou inversement), il est également une psychologie et rito-logique" (p. 221).

[Aurelio Devanagari]